martedì 29 marzo 2011

Il Monte Tai 泰山




La montagna di T'ai Shan si affaccia sull'ampia pianura del Fiume Giallo, dove nacque la civiltà cinese, agli albori del Celeste Impero questo monte segnava il confine tra il mondo civilizzato e le steppe barbariche, tra il mondo del lavoro, della fatica, della morte, e le terre selvagge dello Shantung. Nello Shantung vivevano dei maghi, che studiavano i segreti della vita eterna e visitavano la dimora degli immortali nelle isole del mare orientale.


I primi popoli Han adoravano la natura, e T'ai Shan è venerata sin da quei tempi antichissimi, la leggenda vuole che il primo imperatore Shun, abbia offerto sacrifici sia al cielo che alla terra proprio sulla montagna di T'ai Shan, duemila anni prima di Cristo. Nel corso dei secoli gli imperatori salirono in molte occasioni i 1524 metri della montagna per rendere omaggio agli dei, ricordiamo l'imperatore Ch'in che vi si recò nel 219 a.C., fu lui a conquistare gli stati guerrieri e successivamente ad unificarli. Nel 110 a.C. fu l'imperatore Wu-Ti a compiervi grandi sacrifici, nell'XI secolo fu un imperatore Sung ad onorarla come 'Eguale dei Cieli'. Nel 1736 l'imperatore Chien Lung offrì alla montagna una magica lastra di giada.

T'ai Shan era luogo di pellegrinaggi, i devoti iniziavano la salita alla sera, dalla città di T'ai An, risalendo i 7000 gradini che conducono fino al Tempio dell'Imperatore di Giada. Durante la salita, il pellegrino si imbatte in boschetti di cipressi e pini, in cascate e cascatelle, ma soprattutto nei piccoli templi dedicati a varie divinità. Tra questi templi ricordiamo quelli dedicati all'imperatrice dell'occidente Wang Mu Chi, e alla dea della stella polare Tai Mu. Quest'ultima possiede un terzo occhio posto in mezzo alla fronte, sei braccia, ed è identificabile con Calì, la dea indiana. Il suo palazzo è la costellazione dell'orsa maggiore, che ruota perennemente attorno alla stella polare. Un'altra forte testimonianza del legame tra Buddismo e Taoismo è dato da un enorme lastrone su cui è inciso il Sutra del Diamante, il sutra che insegna che ogni cosa è illusione.
L'ultimo tratto della salita conduce il pellegrino a varcare la soglia della Porta Sud del Cielo, per raggiungere il tempio dedicato alla figlia della montagna, Pi Hsia Yuan Chun, la dea dell'alba. Ad essa, narra la leggenda, appartenne originariamente la montagna. Il pellegrino giunge infine al santuario dell'imperatore di Giada, il dio della montagna, Yu Huang, venerato come massima divinità già 10000 anni fa dall'imperatore Chen Tsung, ha mantenuto il primo posto come divinità Taoista, ed è anche chiamato il signore del Tempo Presente. All'interno del tempio, in una sala principale vi è dipinta una processione in onore della divinità, con l'avvento del buddismo, il dio di T'ai Shan fu identificato nel dio dei morti.
Al termine del suo viaggio, il pellegrino può osservare il sorgere del sole sopra la valle del fiume giallo e la valle dello Shantung, uno spettacolo altamente suggestivo, capace di dare allo spettatore l'impressione di trovarsi al cospetto degli dei.
(www.mondosegreto.eu)

2 commenti:

  1. molto interesante, ma adesso mi vien voglia di sapere anche del monte Kun Lun!

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  2. Grazie Anna, per averci sapientemente illuminato

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