mercoledì 29 febbraio 2012

Il respiro

“Dall'attimo in cui la levatrice recide il cordone ombelicale i polmoni diventano la placenta che unisce l'uomo con la madre cosmica” [C.L. Schleich]
    
Si pone spesso l’accento sull’importanza del bere molta acqua o sull’idratazione attraverso creme e balsami, ma poco si parla di respiro, eppure la respirazione andrebbe considerata importante quanto l’idratazione.
Respirare profondamente è essenziale per il benessere fisico e mentale, e per alleviare le sofferenze che ci affliggono, solitamente però vi si presta scarsa attenzione immettendo nei polmoni piccole quantità di aria o peggio ancora trattenendo il respiro e rimanendo come in stato di apnea.

Come respiriamo? 
          Osservare per raggiungere la consapevolezza del nostro respiro.
Inspirare profondamente, lentamente, gonfiando l’addome, espirare completamente contraendo l’addome.
Mentre si compie questa respirazione osservare se il respiro è lento o rapido, se si trattiene il respiro o l’espirazione è stata completa, se il respiro è profondo o debole, se più intenso nella fase dell’inspirazione o dell’espirazione (donazione - ricezione), se si sollevano e abbassano l’addome o il petto, se si sente il respiro attraverso le narici, se cambia il modo di respirare quando si sta seduti o sdraiati, in piedi o si cammina. Avete notato che i bambini respirano con l'addome mentre gli adulti solitamente con il petto?

L’importanza del sospiro.
           Osservando il comportamento dei bambini e dei cuccioli in cui il respiro è ancora scevro dalle ansie e dagli schemi mentali dietro cui si barricano gli adulti, si può notare quanto sia naturale il loro respiro, ma soprattutto

TOC TOC, C'E' QUALCUNO?

INIZIARE LA GIORNATA CON LA PRATICA DEL 
DO- IN
La pratica del Do-In trae la sua origine da un'antica arte praticata per perseguire la longevità e il ringiovanimento, il Shin Sen Do. Essa comprende una serie di esercizi che mirano ad accrescere il benessere psicofisico e a sviluppare facoltà mentali e spirituali. Tali esercizi sono raggruppati in quattro categorie: gli esercizi speciali, spirituali, quotidiani e generali. Il do-in fa parte di questi ultimi, che comprendono vari tipi di pressioni, massaggio, frizioni e picchiettamenti il cui scopo è quello di attivare tutte le zone del corpo e favorire così il benessere di tutti i sistemi, dal sistema nervoso a quello circolatorio, linfatico, endocrino ecc.

1) FACCIA TESTA, COLLO REGIONI SCAPOLO OMERALI
- guance: massaggiare in su e in giù vigorosamente con le palme delle mani
- occhi: appoggiare i palmi delle mani sugli occhi per pochi muniti poi premere leggermente le orbite.
- naso: frizionare energicamente i lati del naso
- bocca: premere la punta delle dita di entrambe le mani intorno alla bocca e lungo la mandibola con movimenti circolari
- orecchie: percuotere con i palmi delle mani i padiglioni auricolari
- testa e collo: con le nocche delle dita picchiettare tutta la testa e il collo

2) BRACCIA E MANI
- braccia: con il polso morbido e il pugno chiuso percuotere il braccio verso la mano nella parte interna e verso la spalla nella parte esterna

mercoledì 22 febbraio 2012

TOTALITA' E SALUTE



.."...Il primo passo, e il più importante, verso un approccio olistico alla terapia dovrà essere quello di rendere il paziente consapevole, nel modo più completo possibile, della natura e della misura del suo squilibrio. Ciò significa che i suoi problemi dovranno essere situati nel contesto generale da cui ebbero origine, cosa che implicherà un esame accurato degli aspetti multipli della particolare infermità da parte del terapeuta e del paziente.

Il riconoscimento già di questo solo contesto - del tessuto di elementi interconnessi che hanno condotto al disturbo - è altamente terapeutico, allevia l'ansia, dà speranza e fiducia in sè, dando così inizio al processo di autoguarigione.

...La valutazione del contributo relativo di fattori biologici, psicologici e sociali all'infermità di una particolare persona è l'essenza della scienza e dell'arte di chi pratica un'assistenza medica generica. Questo compito richiede non solo una qualche conoscenza basilare di biologia umana, di psicologia e di scienza sociale, ma anche esperienza, saggezza, simpatia e interesse per il paziente come essere umano. Coloro che praticano un'assistenza primaria di questo genere non hanno bisogno di essere laureati in medicina nè esperti in una qualsiasi delle discipline scientifiche attinenti, ma dovranno essere sensibili alle molteplici influenze che agiscono sullo stato di salute e di malattia, ed essere in grado di decidere quali di queste siano le più rilevanti, le meglio note e quelle su cui meglio si può intervenire nel singolo caso. Se necessario, essi dovranno indirizzare il paziente a specialisti nelle aree rilevanti, ma anche quando si richiedono tali trattamenti speciali l'oggetto della terapia sarà la persona nella sua totalità.

L'obiettivo principale di ogni terapia sarà quello di ripristinare l'equilibrio del paziente, e poichè il modello accettato di salute riconosce la tendenza innata dell'organismo a guarirsi da sè, il terapeuta cercherà di intrudersi sono in misura minima e manterrà il trattamento al livello più blando possibile.

La guarigione sarà sempre opera del sistema mente/corpo stesso: il terapeuta si limiterà a ridurre l'eccesso di stress, a irrobustire il corpo, a incoraggiare il paziente a sviluppare una fiducia in se stesso e un atteggiamento mentale positivo e in generale a creare l'ambiente più propizio alla guarigione. ....".





(tratto da : Fritjof Capra - Il punto di svolta - Scienza, società e cultura emergente - Feltrinelli, Saggi)

lunedì 20 febbraio 2012

"AMICI NELL'ANIMA"


..."Se l'anima è ciò che ci consente di dar vita a rapporti intimi e di creare così comunità - anche nel senso globale e universale di vita condivisa - essa è anche responsabile del nostro più profondo senso di individualità e unicità. Comunità e individualità viaggiano anch'esse di pari passo. Non si ha genuina comunità se essa non è composta di veri individui e non si può essere individui se non si è profondamente coinvolti nella comunità.
...Essere un individuo significa consentire che la nostra innata qualità d'anima trovi la sua strada nella nostra vita...
Quando riesci a gettare uno sguardo nell'anima di una persona (stati d'animo, fantasie, ricordi, brame, passioni, emozioni, paure, spirito guida) capisci di quella persona molti aspetti che non saprebbero neanche riconoscersi.
...(L'individualità)...è una scaturigine misteriosa che si genera in una dimensione eterna e non conosce confini. Il potere di questa individualità non è costruito e voluto, ma emana dalla sua essenza profonda e da una sua autenticità intrinseca. Essere creativi nel senso dell'anima vuol dire rivolgere attenzione alle nostre fantasie e brame considerandole seriamente anche quando contraddicono i nostri progetti e le nostre preferenze coscienti e lasciando anzi che influenzino il nostro modo di vivere. Significa che consentiamo alla nostra anima autonoma di creare la nostra individualità e di modellarne la nostra vita.
...L'anima di una relazione non è indirizzata a un obiettivo, nè corrisponde ad alcuna entità circoscritta e chiaramente definita. Per lasciare un suo segno imperituro sull'anima, un'amicizia non ha bisogno di durare tutta la vita. Per generare una unione eterna un matrimonio non occorre che tenga fede alle sue promesse di durare tutta la vita. Una famiglia può essere travagliata da tradimenti e incomprensioni e offrire egualmente all'anima la culla cui essa anela.

venerdì 17 febbraio 2012

ESERCIZI MAKKO-HO - LA TECNICA



Ringrazio Rosita per aver letto l'articolo sugli esercizi 
Makko-Ho e per avermi posto alcune domande in merito. Spero di rispondere in modo soddisfacente.
Gli esercizi Mako-Ho vanno eseguiti prestando molta attenzione alla respirazione. 
Una volta entrati in posizione l'allungamento va ricercato unicamente nella fase di espirazione. Le posizioni finali, illustrate nell'articolo precedente, vanno tenute presenti come obiettivo da raggiungere. E' possibile che, specie le prime volte, non si riesca ad ottenere la figura così come riportata. Non importa, l'esercizio Makko-ho è un percorso verso quell'obiettivo, durante il quale ad ogni espirazione si cerca di spostare il proprio limite anche solo di una frazione di millimetro. 
Le posizioni ottenute vanno mantenute e allungate con questa tecnica e vanno eseguite una sola volta. Nel momento in cui ci si rende conto di aver raggiunto il proprio limite massimo di allungamento, si eseguono alcune respirazioni profonde mantenendo la posizione ottenuta e cercando di portare maggior enfasi alla fase di espirazione che deve raggiungere lo svuotamento completo dei polmoni. Tutti gli esercizi vanno eseguiti ricercando una condizione di rilassamento tonico e vigile. La staticità delle posizioni non deve essere intesa come immobilità. In realtà, come nello yoga, il corpo lavora attivamente pur rimanendo apparentemente immobile.
Gli esercizi Makko-ho sono anche un valido strumento di valutazione energetica. 
Ciascun esercizio ha una propria particolarità e nell'eseguirli alcuni potrebbero sembrarci assai facili, mentre altri decisamente più difficili o quasi impossibili.

In entrambi i casi siamo in presenza di uno squilibrio energetico. Una eccessiva facilità nell'esecuzione può indicare una condizione di kyo , mentre una particolare difficoltà una condizione jitsu. Per questo motivo è bene eseguire prima la serie completa iniziando dall'elemento metallo fino all'elemento albero e poi ripetere prima l'esercizio "più facile" e poi quello "più difficile". 
Alla fine di ciascun esercizio è bene dedicare qualche minuto all'ascolto del proprio corpo, così come alla fine dell'intera sessione di lavoro ci si dispone in condizione di rilassamento, magari sdraiati supini con le braccia lungo i fianchi,  per alcuni minuti seguendo una regolare respirazione diaframmatica portando l'attenzione all'ascolto delle reazioni del corpo.
Si può terminare raccogliendosi sul fianco destro in posizione supina per alcuni minuti allungando e tonificando la colonna vertebrale prima di alzarsi.

Annagi

giovedì 16 febbraio 2012

GLI ESERCIZI MAKKO-HO


"E' importante saper cogliere la presenza dei meridiani all'interno del proprio corpo intesa come sensazione di vita e non solo come qualcosa tracciato sui diagrammi.Questi esercizi sui meridiani non dovrebbero essere considerato solamente un modo per allungare il corpo e rendere flessibili muscoli e articolazioni.
Questi esercizi dovrebbero servire come forma di espressione fisica per liberare l'energia latente nel corpo e dare libera espressione al proprio sè attraverso il movimento. Negli esercizi di tipo convenzionale si tende a forzare l'allungamento o ad aggiungere al movimento un rimbalzo per aumentare la varietà del movimento stesso.
E' vero che gli arti ne acquistano in scioltezza se si riesce a superare la scomodità di fare allungamenti forzati, ma il miglioramento in fatto di flessibilità ottenuto in questo modo è solamente un prodotto della ripetitività.
Ci si deve rendere conto che l'uso della forza va contro ogni principio su cui si basano gli esercizi makko-ho sui meridiani. In essi si deve sviluppare e assaporare la sensazione di un buon allungamento, non si dovrebbe mai forzarlo.
L'aria deve essere espirata molto lentamente per favorire un allungamento lento e rilassato. Quando si inspira si dovrebbe essere in grado di sentire le linee dei meridiani espandersi ancor di più dopo aver raggiunto il rilassamento completo".

M.o Shizuto Masunaga

EQUILIBRIO ENERGETICO

La qualità e la quantità di energia presenti nel nostro organismo non sono sufficienti da sole a garantire uno stato di salute e di benessere. 
Siamo costantemente chiamati a mantenere adeguatamente i livelli energetici del corpo e lo facciamo nutrendoci del cibo, dell'aria, delle relazioni ecc. 
Continuamente introduciamo e immagazziniamo energia ma abbiamo anche bisogno di indirizzarla laddove se ne verifichino condizioni di mancanza o di disperderla in caso di eccesso.
La circolazione dell'energia nel nostro corpo segue un percorso ben definito che inizia dal meridiano del Polmone seguito dall'Intestino Crasso. E' questa la fase energetica che viene definita Energia del Metallo. In successione poi ci si sposta su Stomaco e Milza-Pancreas, fase della Terra, Cuore e Intestino Tenue, fase del Fuoco, Vescica Urinaria e Rene, fase dell'Acqua, Mastro del Cuore e Triplice Riscaldatore, fase del Fuoco Assoluto e si conclude con Vescica Biliare e Fegato, fase dell'Albero, per poi iniziare un nuovo ciclo con Polmone e via dicendo.
Uno strumento assai efficace per mantenere in equilibrio il flusso energetico nel corpo sono gli esercizi Makko-ho, che se eseguiti secondo la corretta sequenza, favoriscono la naturale circolazione  dell'energia dando al corpo la possibilità di utilizzarla al meglio.
Nel caso non si disponesse del tempo necessario ad eseguire l'intera sequenza può essere sufficiente concentrarsi sull'esercizio relativo all'elemento Kio, condizione di vuoto o carenza energetica, facendovi poi seguire l'esercizio relativo all'elemento Jitsu, condizione di pieno o eccesso energetico.
Sarebbe bene eseguire gli esercizi al mattino appena svegli, ottimo metodo per impostare la propria giornata, risvegliando e tonificando i meridiani.

martedì 14 febbraio 2012

UN PENSIERO









Ricorda sempre che tu sei un dono e tale devi essere per tutte le persone che ti


circondano.


Non entrare nella vita di qualcuno se non riesci ad essere un dono.


Quando qualcuno entra inaspettatamente nella tua vita, cerca di capire quale


dono è venuto a ricevere da te.


Neale Donald Walsch

RISVEGLIO

"Goccia di miele,
su ali di farfalla.
Sfugge.
E mi accoglie oggi
il pensiero di te".




"Mi piace San Valentino,
perchè sa di primavera, la stagione della vita,
la stagione dell'amore.


Mi piace nella sua essenza,
così,
come mi piacciono il Natale, 
il solstizio d'estate,
la domenica,
i compleanni.


Mi piace.


Mi piace questo giorno di compleanno,
che mi festeggia il cuore,
senza bisogno di diamanti e rose rosse,
che si impoverisce nelle tovaglie di pizzo 
dentro il lume di una candela.


Mi piace  nel pensiero di questo Sole
che fa brillare il mio sguardo,
quando incontra il tuo."


Annagi.

lunedì 13 febbraio 2012

IL LUPO DAGLI OCCHI ROSSI - LO SPIRITO E LA CARNE





Ogni volta che ci attacchiamo a qualcuno o a qualcosa, in un modo o nell'altro
evitiamo di guardare noi stessi.


Di fatto, il bisogno di attaccarsi a qualcuno o a qualcosa è un trucco per sfuggire
a se stessi.

E più l'altro diventa importante per noi, più lo consideriamo il centro della nostra
vita, cosi facendo più noi ci emarginiamo alla periferia.

Per tutta la vita continuiamo a rimanere centrati sull'altro.
In questo modo il tuo Sè non diventerà mai il tuo centro.

Lasciare andare le cose è un atto di potere superiore che difenderle o restarvi
attaccato.

OSHO - IL SENTIERO DELLA VITA

SHIATSU IN GRAVIDANZA


"Quando l'essere umano comincia a vivere, dapprima le essenze si compongono in modo ottimale; quando le essenze sono così sistemate vengono prodotti cervello e midollo, le ossa formano l'armatura, i mai danno il nutrimento, la muscolatura si fa forte, le carni fanno da divisori; gli strati della pelle sono definiti e peli e capelli crescono in lunghezza; i cereali entrano nello stomaco; le vie dell'animazione stabiliscono una libera circolazione, sangue e soffi allora circolano"  

(Huangdi Neijing Lingshu)

Ch'ao Yuan-fang , medico della dinastia Sui, (550-630 d.C.) condusse uno studio sulla relazione tra lo sviluppo embrionale e lo sviluppo dei meridiani energetici. Secondo Ch'ao Yuan-fang il primo meridiano ad essere attivato è il meridiano del Fegato. In gravidanza vengono a mancare le mestruazioni e il sangue viene trattenuto all'interno. Subito dopo entra in funzione il meridiano di Vescica Biliare che ha un ruolo importante nello sviluppo dell'embrione in quanto ne conferisce "la forma". Nel terzo mese di gravidanza il Mastro del Cuore si assume il compito di salvaguardare lo Shen, protegge lo spirito e le prime relazioni con l'esterno. Il quarto mese è il mese del Triplice Riscaldatore. E' il delegato del Soffio Vitale Originario, ne fa circolare le varie forme. Sarà il coordinatore degli assi yin-yang, alto-basso, interno-esterno, fuoco-acqua. Al quinto e sesto mese, quando si inizia a strutturare l'apparato digerente, ecco che si attivano i meridiani di Milza-Pancreas e Stomaco, al settimo mese il Polmone che comanda la respirazione, lo sviluppo dei peli e della pelle. Il meridiano di Grosso Intestino si attiva all'ottavo mese quando il bambino ha sviluppato gli orifizi e inizia la sua fase autonoma.
A questo punto si attiva il meridiano del Rene. Esso rappresenta l'Oceano antico, il movimento dell'acqua, fondamento dello sviluppo e della crescita corporea e della riproduzione. Infine il meridiano  della Vescica Urinaria, che va a riassumere tutte le funzioni e conferirà al bambino nella sua crescita la capacità di stare in piedi.

Lo shiatsu in gravidanza è assai utile per favorire un armonico sviluppo di tutte le funzioni relative ai meridiani energetici, oltre al fatto che può servire alla mamma a prevenire o a limitare i disturbi più comuni come le nausee, cattiva digestione, mal di schiena, ritenzione idrica, crampi, stitichezza, crampi, ecc. 
Annagi

sabato 11 febbraio 2012


Non ti auguro un dono qualsiasi,
Ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;
se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo, per il tuo Fare e il tuo Pensare,
non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti e correre,
ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perchè te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti
e non soltanto per guardarlo sull'orologio.
Ti auguro tempo per toccare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo,
tempo per la vita.

Poesia Sioux

giovedì 9 febbraio 2012

"Venti minuti di attenzione intensa e senza fatica valgono infinitamente
di più di tre ore di applicazione con la fronte aggrondata, con il sentimento
del dovere compiuto: «Ho lavorato sodo».
Ma, contrariamente a quanto sembra, ciò è anche molto più difficile.
C'è nella nostra anima qualcosa che rifugge dalla vera attenzione molto
più violentemente di quanto al corpo ripugni la fatica.
Ecco perché ogni volta che facciamo veramente attenzione distruggiamo una parte di male in noi"
(Simone Weil)

lunedì 6 febbraio 2012

BUONA VITA A TE, BLOG...

... E A TUTTI COLORO CHE TI DANNO VITA:


"Se potessi offrirti, stamane, il regalo più prezioso, sarebbe un tempo senza inizio e senza fine.
Una vita colma di buona salute e di quella pace e gioia interiore che possono provenire solamente dallo Spirito.
Sarebbe purezza nei tuoi pensieri e nelle tue parole affinchè nulla ti possa avvicinare che non sia bellezza.
Sarebbe un sonno profondo ed un respiro di dolce serenità.
Sarebbe comprensione dell'abisso che c'è tra il materiale e lo spirituale - cosicchè rabbia e frustrazione si dissolverebbero in un caldo rifugio d'amore.
E tu saresti sempre il più fedele degli amici - non per me, ma per te stesso.
Tutti i frutti della vita germogliano nel cuore - così questo mio dono è dal mio cuore al tuo".
(Joyce Sequichie Hifler - Diario Pellerossa - Il Punto d'Incontro)

domenica 5 febbraio 2012

BUON COMPLEANNO BLOG


Mami e Papi, Fratelli e Sorelle Zii e Nipoti Nonni e Nonne Augurano il Primo Anno di vita al Piccolo

OZS

Tanti Auguri Blogghino

ALIMENTAZIONE CONSAPEVOLE

INTRODUZIONE



Oggi la maggioranza delle persone in Italia mangia troppo male.
Negli ultimi cinquant'anni la qualità degli alimenti si è trasformata  e modificata, seguendo sempre più gli schemi dei paesi "più sviluppati nel mondo e del pensiero occidentale", dimenticando ormai la tradizione vera italiana mediterranea.
La quantità di cibo che assumiamo giornalmente è aumentata del doppio del fabbisogno giornaliero, siamo passati da una media di 2200 - 2400 cal/g ad oltre le 3800 - 4000 cal/g.
Basta osservare attorno a noi le varia fasce di età e tipologie di persone.
Oggi mangiamo si ma come mangiamo; al bar, in pedi, di corsa, uno spuntino e via, un apericena, al ristorante, nei vari burger etc... o dove capita, mangiamo squilibrato e riempiamo il nostro stomaco come un carrello della spesa,             (macrocosmo/microcosmo) introducendo all'interno del nostro corpo cibi salati, grassi in eccesso, zuccheri bianchi e pochi minerali, un caos alimentare.
La produzione industriale ormai si è specializzata sostituendo il buon cibo di qualità, ad alimenti sintetizzati dal naturale ricchi di, coloranti, conservanti, additivi, ormoni, fitormoni, pesticidi, antibiotici, concimi, antiparassitari e dulcis in fundo la manipolazione genetica.
Nel secolo scorso la proporzione tra i vari alimenti era molto simile a quella che oggi potremo chiamare alimentazione macrobiotica.
Il termine è di etimologia greca(macros=grande, bios=vita).

sabato 4 febbraio 2012

IL CARRO DI ARJUNA

Nell'iconografia indiana esiste un'immagine che descrive simbolicamente la continua interazione tra corpo, individuo, organi di senso, mente, intelligenza individuale.
E' il carro di Arjuna, il mitico eroe protagonista della Bhagavad Gita, il capitolo più noto del poema epico Mahabharata, un vero e proprio manuale di istruzioni per vivere.
Arjuna è in piedi sul suo carro dorato, guidato dal dio Krishna che tiene strette le briglie, alle quali sono legati cinque cavalli.
L'allegoria rimanda a simboli precisi: il carro è lo strumento dell'individuo, il suo corpo, l'elemento fisico attraverso cui l'azione può avvenire; Arjuna è l'individuo, l'Io cosciente dotato di libero arbitrio, è colui che decide cosa fare del carro e chi metterne alla guida; Krishna è l'intelligenza insita nell'ordine universale, è Dio, è la voce interiore che sa cosa è giusto fare, posto volutamente da Arjuna alla conduzione del carro; i 5 cavalli corrispondono ai 5 sensi, sono ciò che permette al carro di muoversi, senza di essi non ci sarebbe azione; le briglie sono la mente, un semplice strumento attraverso cui l'intelligenza universale può esercitare il controllo sui sensi.
Da questo punto di vista, Arjuna è il simbolo di chi è completamente capace di arrendersi all'ordine dell'Universo e di permettergli di agire attraverso di sé.

(da Yoga Journal - febbraio 2012)

giovedì 2 febbraio 2012


«Un sorriso che viene dal cuore, dà calore sufficiente per tre inverni."
Proverbio Mongolo

mercoledì 1 febbraio 2012

LA PULCE NELL'ORECCHIO ... A PROPOSITO DI SENSI

Prendo spunto dal bellissimo post di Silvia  per proporre un excursus intorno al tema dei sensi così come viene inteso nel pensiero antroposofico di Rudolf Steiner. 
Egli considera un errore scientifico il riconoscimento di soli cinque sensi nell'essere umano. In genere si parla unicamente dell'udito, del tatto, dell'odorato, del gusto e della vista. In realtà l'essere umano per conoscere il mondo si serve, oltre a quelle elencate, di altre abilità sensoriali, altrettanto importanti per lui per la conoscenza della realtà. Grazie ai sensi siamo in grado di sviluppare una conoscenza del mondo che non deriva dall'esperienza intellettuale.
L'osservazione antroposofica considera l'uomo in quanto essere sensibile e ne studia la realtà valutando ciò che vi è in lui. Essa comprende il mondo fisico-sensibile, il corpo eterico, il corpo astrale e l'io.
L'aspetto peculiare del mondo fisico-sensibile è rappresentato appunto dai sensi. Secondo il pensiero steineriano il primo senso umano da considerare è il senso della vita. L'essere umano percepisce tale senso quando avverte qualcosa che non va, qualcosa che ci sposta dalla percezione di noi stessi nella nostra sfera interiore come di una totalità, un tutto.
Il secondo senso è il senso del movimento. E' il senso che ci permette di sentire ciò che si muove dentro di noi, il battito del cuore, il movimento impercettibile delle palpebre ecc. e ciò che siamo in grado di muovere, le braccia, le mani ecc.
Il senso dell'equilibrio o senso statico viene percepito come organo dell'equilibrio. I tre canali semicircolari dell'orecchio hanno molto a che fare con questo senso. Grazie ad esso ci sentiamo fermi, sicuri o vacillanti.

Aperitivo dell'Unione Ciechi.

Sabato sera in totale assenza di luce siamo stati accompagnati ai tavoli e serviti da alcuni ragazzi non vedenti. Lo scopo era quello di commentare le sensazioni provate e descrivere i sapori di cibi di cui non eravamo a conoscenza, ma poi anche escogitare un modo per versare il vino nel bicchiere senza superare il limite del bordo, trovare le posate, il pane e capire la composizione della tavola usando il tatto, ascoltare il proprio vicino cercando di intuire chi fosse.
Curiosità nell'immaginare i visi ignoti intorno, sorpresa nello scorgersi più aperti nella conversazione-condivisione verso le persone accanto, stupore nel mangiare cibo che solitamente si afferma di non gradire. Un leggerissimo senso di claustrofobia causato dal buio totale, ma soprattutto senso dello spazio totalmente alterato: a fine cena, illuminata la stanza con una candela, solo in pochi l'avevano compresa correttamente.
Se provassimo a spegnere ogni tanto il senso che di solito usiamo di più? Forse risveglieremmo anche gli altri sensi e ci accorgeremmo che la realtà può essere diversa (magari in positivo) da come solitamente la viviamo. Non resta che provare.