mercoledì 28 novembre 2012

il fatto è ... STRINGERSI DI PIU' ...


NON E' SILENZIO.
Quando si tace davanti all'altro perché non si ha nulla da dire, in quanto lo sentiamo estraneo, indifferente, oppure lo giudichiamo, magari disprezzandolo.

E' SILENZIO.
Quando si tace davanti all'altro per preparare una parola buona, che valga più del silenzio, o quando si vuole comunicare una presenza amorosa, fatta di attenzione e di ascolto.

NON E' SILENZIO.
Quando si tace di fronte alla persona con la quale si dovrebbe parlare, mentre si preferisce parlare con altri delle cose che riguardano quella persona.

E' SILENZIO.
Quando, rimanendo in silenzio di fronte all'altro, ci si concentra, perché quello che deve essere detto giunga al destinatario in maniera più efficace. L'essenziale di ciò che si intende comunicare è il desiderio per l'altro, l'amore per lui e il proprio bisogno di incontrarlo.

NON E' SILENZIO.
Lo spazio in cui non lasciamo entrare nessun altro eccetto noi stessi, abitacolo dove risplende la nostra immagine, dove tutto è a nostra misura e noi siamo l'unico criterio di giudizio, illudendo noi stessi.

martedì 27 novembre 2012

INTERIORITA'




[...] "Qual è il simbolismo del labirinto posto sul pavimento dei Templi?
Nell’antichità il labirinto era posto sul muro esterno delle città e delle case a protezione dalle influenze malefiche. Probabilmente hanno questo significato protettivo i labirinti costruiti all’esterno delle chiese.
Se osserviamo un labirinto posto all’interno della Chiesa si rimane stupefatti della similitudine della struttura con la ragnatela, che è il modello naturale di tessitura. Nel simbolismo universale la tessitura rappresenta il mondo, l’esistenza; la complicazione della trama del labirinto esprime l’esistenza umana, la vita con le sue vicissitudini, la “grande tribolazione”, lo stare –anzi il procedere- dell’uomo vivente nel mondo.
Al centro del labirinto è spesso rappresentato Teseo contro il Minotauro o San Michele (l’Arcangelo solare) contro il Drago (simbolo degli istinti e delle forze inferiori).
Altro aspetto simbolico del labirinto è la “quadratura del cerchio”, la croce che rappresenta gli assi del quadrato e che permette di passare da un CENTRO ad un CERCHIO quindi attraverso la CROCE al QUADRATO. E’ questa la medesima operazione che si compie per i riti di fondazione del Tempio, e a questi riportano simbolicamente: se nella fondazione questi passaggi sono l’entrare nella storia (essere creati) nel labirinto rappresentano l’entrare nella propria storia.
E’ curioso come Michelangelo nella Sistina simbolizzi la trasmissione della vita da Dio ad Adamo come un passaggio da indice a indice (l’indice è il dito dello Shou Yang Ming, meridiano dell’intestino crasso).

giovedì 22 novembre 2012

C'ERA UNA VOLTA...


Un’idea, un sogno, una fiaba, una storia da raccontare. 
Qualcosa che ha tutto a che fare col nostro tempo presente ma che grazie a queste poche parole possiamo permetterci  di osservare da un punto di vista diverso, grazie ad esse ce ne possiamo per un attimo distaccare.
Ci facciamo spettatori che si lasciano raccontare la loro storia, che è poi la storia dell’uomo, dal c’era una volta collettivo che è di tutti, al personale c’era una volta che è solo mio.
Il lavoro in campo craniale  racconta una storia. Il suo c’era una volta è la storia della vita che origina in un presente infinito  dove le forze di guarigione e la salute hanno a che fare con processi operanti nel tempo presente, non con quelli delle esperienze passate o future.
Una storia che si fa raccontare è una storia che vuole essere ascoltata, capita, compresa.
L’ascolto è il vero centro della pratica cranio sacrale.  Esso è  il primo basilare presupposto intorno al quale si articola e si sviluppa l’intera pratica.
Prima ancora della tecnica, l’ascolto di una storia così particolare, così importante, così intima, come è la storia  di un essere umano,  richiede una  totale disposizione alla quiete e all’ umiltà da parte di chi si accinge ad ascoltarla. 

giovedì 8 novembre 2012

ARMONIA DELLE PARTI


Pianiassi e baricentro costituiscono gli elementi di base per una corretta misurazione del corpo e l'espressione dei movimenti che è in grado di compiere. Essi fanno riferimento alla scienza antropometrica. Essa studia le misure del corpo umano in relazione a determinati canoni che definiscono le proporzioni armoniche per una data statura e un corrispondente peso corporeo. Contrariamente a quanto risulti facile pensare, l'antropometria non nasce in ambito medico o biomedico, bensì vede la luce in campo artistico. Si sviluppa nel periodo rinascimentale e a servirsene sono per lo più pittori e scultori con l'intento di riprodurre la figura umana nel rispetto delle proporzioni tra i vari componenti in modo da ottenere figure armoniche in linea con i modelli artistici del tempo. I principi di base della scienza antropometrica possono essere utili per avere una visione più completa del nostro corpo che si rivela essere una meravigliosa struttura multidimensionale.

[...] se volete osservare qualcosa, un albero, un fiore o il profilo delle montagne, dovete guardare standovene in silenzio.
A voi però non interessano le montagne, la bellezza delle colline e delle valli, o lo scorrere dell’acqua; voi volete arrivare da qualche parte, volete ottenere qualcosa di spirituale.
Non è possibile starsene quieti in modo naturale. Guardare una persona, ascoltare una canzone, o stare a sentire con calma quello che qualcuno sta dicendo, senza opporre la minima resistenza, senza mettersi a dire: «Devo cambiare, devo fare questo, devo fare quello». Starsene semplicemente quieti, capite? Evidentemente questa è la cosa più difficile.

[...] Se voi ascoltate con calma, senza preoccuparvi di dire a chi vi parla che ha ragione o torto, senza dire a voi stessi: «Ormai mi sono impegnato, ho promesso di non smettere; io sono questo o quell’altro»; se ascoltate quello che viene detto senza opporre resistenza, allora comincerete a scoprire voi stessi. E la vostra mente, in questo movimento di scoperta, diverrà quieta.[...]
Jiddu Krishnamurti