martedì 7 ottobre 2014

LA POTENZA CREATIVA DI SEGNI E COINCIDENZE

UNO STUDIO APPASSIONANTE SULLA NON CASUALITÀ DEL CASO

La potenza creativa di segni e coincidenze

Nel suo ultimo libro, Gianmarco Bragadin, ricercatore spirituale, ci indica i modi per riconoscere e decifrare i messaggi provenienti dall'Universo e dall'aldilà, ricordando anche gli insegnamenti di altri studiosi, quali il medico indiano Deepak Chopra 
Una notte d’estate, in una grande città. Una ragazza sta rientrando dopo una serata trascorsa con alcuni amici. Desidera camminare un po’, complice una leggera brezza rinfrescante e la necessità di mettere ordine tra idee ed emozioni. È pensierosa: sta riflettendo, in particolare, sulle sue ultime vicende sentimentali, poco gratificanti. Si domanda se in futuro qualcosa finalmente cambierà per lei. A un tratto, mentre sta percorrendo una strada in una zona a lei pressoché sconosciuta, le passa davanti un tram: un vecchio convoglio su rotaie, ricoperto all’esterno di poster moderni. Che riportano un messaggio, scritto a caratteri capitali. Fa in tempo a leggerlo, per pochi istanti: “L’amore vero esiste. Basta incontrarlo”.

La coincidenza: un messaggio dell’universo?
Secondo le teorie proposte da Gian Marco Bragadin, esperto di comunicazione, ricercatore e divulgatore spirituale, un simile episodio potrebbe essere classificato e interpretato, a pieno titolo, come un segno: un messaggio, cioè, proveniente dall’universo che, grazie alla legge di sincronicità (di cui parlavano già Freud e Jung) viene inviato esattamente nel momento in cui se ne ha bisogno. gianmarco-bragadinÈ questo il primo elemento distintivo della SegniAnalisi, il metodo sistematico messo a punto in venticinque anni di studi, e che l’autore ci illustra nel libro, uscito quest’anno, Il linguaggio segreto di segni e coincidenze(Sperling & Kupfer).
Vediamo di capirne di più. «Un evento è un segno se risponde alla logica delle 3 I: inaspettato, improvviso, inusuale», scrive Bragadin. «Siete in grado di metterlo in relazione con la vostra vita? Può segnalarvi un conflitto, una difficoltà da superare? Avvertirvi di un pericolo, impedirvi di andare in una direzione sbagliata?». O ancora, esso può infondere fiducia e speranza nel futuro, spronando a essere proprositivi e proattivi nel presente, per migliorarlo.
Bragadin enuncia poi la formula delle cosiddette 8 A: «Se vi accorgete di un segno e riuscite ad attribuirgli un significato nascosto, potrete con calma analizzare ogni aspetto e associarlo a ciò che state vivendo in quel momento. Ascolterete quindi il vostro intuto, che vi svelerà il messaggio del segno. E poi potrete agire, nella vostra vita, per dare compimento al messaggio. In seguito annoterete il segno, questo e gli altri che avete ricevuto, per ricordare e mettere tutto in relazione. A volte un segno è solo la tessera di un puzzle. Infine comincerete a identificare sgeni, coincidenze ed eventi sincronici. E vi allenerete a interpretarne il significato».
Cosa serve per una corretta interpretazione? È molto semplice: nient’altro che «intuito, cuore e mente», magari favorendo la lettura del messaggio (che può celarsi anche dietro ad alcuni sogni, ovviamente) con visualizzazioni e meditazioni, attraverso il racconto dell’episodio, reale o onirico, ad altri, o tramite la sua trascrizione, per una più chiara messa in relazione tra i vari elementi. Non preoccupatevi di commettere errori. «Ciò che farete, dopo aver intepretato un segno, non può mai essere sbagliato. Perché la sua lettura vi ha portato l’esperienza che dovevate incontrare».
cover bragadinIn fondo al libro, è riportato anche un utile dizionario dei segni da utilizzare come spunto e indicazione per la vita di tutti i giorni. Prendiamo, per esempio, un oggetto comune come un orologio: si è fermato? Forse si è bloccati in una situazione. Viene rubato? Alcune esperienze o relazioni sono ormai terminate. Anche la chiave ha numerose valenze simboliche. La più immediata è la soluzione, soprattutto se l’utensile viene trovato. Mentre, se è smarrito, può indicare incertezza e difficoltà a superare un problema.
Secondo Bragadin, il caso in realtà è la volontà di Dio che guida le nostre esperienze. La sua convinzione deriva da una vicenda molto personale. Lo studioso, infatti, si avvicinò all’analisi dei segni (SegniAnalisi, appunto, come l’avrebbe definita poi successivamente) in seguito alla scomparsa della sua amata Chiara, anni fa. Prima di lasciare la dimensione terrena, la compagna gli disse che sarebbe stata comunque accanto a lui: e infatti da allora ha ricevuto diversi messaggi e segni.
A prescindere dalle varie definizioni che se ne possono dare, aggiunge l’autore, «Qualunque cosa che ti accade potrebbe avere un significato che non è solo quello che si verifica nella pratica, ma c’è una sorta di linguaggio nascosto che viene impiegato da un maestro, un’entità angelica, una guida, o dall’universo stesso, per farci comprendere non solo che abbiamo vicino delle presenze, ma che queste ci illuminano, dandoci informazioni preziose sulla nostra vita».
Bragadin ama ricordare l’episodio che segue come uno tra i più importanti legati alla manifestazione dello spirito di Chiara. «Un giorno mi chiamò un amico e mi disse che aveva creato un disco con alcune canzoni che dedicava solitamente a sua moglie, anche se, per un testo in particolare, si era ispirato alla mia storia. Pertanto voleva farmi ascoltare i suoi lavori. Una volta ricevuto il disco, tuttavia, mi ricordai che il mio lettore Cd era rotto. Provai lo stesso. Ebbene, il dispositivo, mentre non riusciva a leggere nient’altro presente sul supporto, arrivato alla quarta traccia si fermò: era proprio la canzone che parlava di me e di Chiara! Il titolo? “Io sono sempre vicino a te”. Le cose, insomma, accadono in un certo momento perché devono accadere. e anche chi ce li invia, vicino a noi, ci permette di riceverli in modo che noi possiamo interpretarli senza troppa difficoltà».
Nel libro, ricco di spiegazioni pratiche, testimonianze e aneddoti che rendono la lettura fluida e piacevole, comprensibile a tutti, viene riportato, tra gli altri, anche questo caso significativo.
Una ragazza era disperata perché pensava che il suo fidanzato la tradisse. Andò a confidarsi con un’amica, incontrala in un bar. Mentre dunque parlava del suo Antonio, detto Toni, al tavolino di fronte si sedette una persona che cominciò a sfogliare la Gazzetta dello Sport; su una pagina, in bella mostra, si lesse chiaramente: “Toni ha tradito”. Il titolo a nove colonne faceva riferimento a un passaggio di squadra dell’omonimo giocatore modenese. Ma la giovane capì di ricevere una risposta immediata rispetto ai suoi dubbi. Decise dunque di approfondire e, appurato il tradimento, trovò la forza di lasciare Antonio.
Il Sincrodestino di Deepak Chopra
Tra i riferimenti culturali e letterari, Gian Marco Bragadin dedica anche un paragrafo specifico al medico indiano Deepak Chopra, tra i maggiori esperti di benessere fisico e spirituale.
DEEPAK-Headshot
Deepak Chopra, neuroendocrinologo.
«Le coincidenze, uscito in Italia nel 2004, seguiva di un anno il mio primo libro sui segni, per questo allora non parlai di Chopra», scrive. «In effetti per me l’esistenza dei segni nasceva dalla meraviglia di quasi vent’anni di sperimentazione diretta. Mentre Chopra, forte di una preparazione medica e scientifica e della saggezza orientale, ne parlava così: “Sono affascinato dall’idea che le coincidenze guidano e plasmano la nostra vita (…) Possiamo scegliere se considerarle frutto del caos che regna sovrano nel mondo o se riconoscerle invece come fatti in grado di modificare il corso della nostra esistenza: dei messaggi. È qui che inizia la magia: una condizione che io chiamo Sincrodestino, e che consente la spontanea realizzazione dei nostri desideri”».
Co-incidenze: ovvero, letteralmente, eventi o incidenti che accadono insieme. Chiunque può averli sperimentati e continua a farlo, ma attenzione a non sottovalutarli, liquidandoli come meri episodi bizzarri e privi d’importanza. «Le coincidenze», afferma, nello specifico, Chopra, «sono qualcosa di più di un avvenimento divertente. Una coincidenza è un indizio che rivela le intenzioni dello spirito universale, e che per questo è colma di significati (…) Il significato non deriva dalla coincidenza in sé, bensì dal soggetto che vive l’esperienza». Sono messaggi che l’universo, “il regno non locale”, come lo definisce l’autore, ci invia per aiutarci a rivelare a noi stessi sogni e reali intenzioni.
Sette, per lui, sono i principi fondamentali alla base del Sincrodestino, più precisamente definito come “apparente cospirazione di improbabilità”; ciascuno di essi è accompagnato da un particolare sutra (mantra) e da una serie di esercizi meditativi che possono aiutare a comprendere meglio i segni.
Eccoli enunciati in sintesi:
1 – Noi siamo un’onda nella struttura del Cosmo: il fulcro del nostro essere è la realtà fondamentale.
2 – Attraverso lo specchio dei rapporti interpersonali scopriamo il nostro sé non-locale: impegnamoci a vedere l’altro in noi stessi e viceversa.
3 – Dominiamo il nostro dialogo interiore: la mente crea la realtà che ci circonda.
4 – L’intenzione intreccia il tessuto dell’Universo; dobbiamo solo aver chiaro il nostro intento, al resto penserà l’intelligenza non-locale.
5 – Imbrigliamo l’inquietudine emozionale: occorre essere emozionalmente liberi.
6 – Celebriamo la Danza Cosmica: viviamo pienamente, accogliendo il lato maschile e femminile del nostro essere.
7 – Stiamo all’erta, pronti a riconoscere le coincidenze: aumenteremo così il nostro potere creativo.
cover le coincidenze chopraLa chiave, secondo Chopra, è iniziare a vedere delle opportunità in eventi, miracoli e coincidenze, peraltro tutte espressioni dello stesso fenomeno.
Per essere più chiaro e incisivo, anche Chopra attinge dalla sua esperienza diretta e personale, oltre che a una serie di episodi realmente accaduti. Per esempio, ricorda quando, diversi anni fa, in procinto di terminare la sua specializzazione medica, si avvicinò alla neuroendocrinologia. Vinse un’importante borsa di studio che gli permise di lavorare in laboratorio fianco a fianco con un luminare della materia, possibilità che lo riempì di orgoglio ed emozione. Almeno all’inizio: il giovane dottorando, infatti, impiegò poco a rendersi conto che quel lavoro non era esattamente come l’aveva sempre sognato: lui e i suoi colleghi, infatti, erano trattati alla stregua di robot ai quali veniva chiesto di produrre a getto continuo ricerche e risultati, la cui divulgazione andava ad appagare l’ego di quel celebre scienzato, piuttosto che risultare davvero utile per pazienti e cure future. Un giorno Chopra ebbe un diverbio acceso con quel barone universitario e uscì un attimo dallo studio in cui stavano discutendo, per calmarsi. Nell’atrio, “per caso”, trovò una copia di un quotidiano aperto su un annuncio che continuava a vedere da giorni, ma a cui non aveva prestato la giusta attenzione, convinto di aver imboccato l’unica strada professionale possibile, per quanto questa lo rendesse infelice. Con quelle premesse e in un simile contesto, tuttavia, il ragazzo non potè che riconoscere e cogliere il significato della (apparente) coincidenza. Così diede immediatamente le dimissioni, tra gli insulti e le minacce del celebre medico, e senza ripensamenti si recò all’ospedale che aveva pubblicato l’inserzione, ottennendo subito il nuovo incarico che non tardò a riservargli grandi soddisfazioni. «Per la prima volta da tempo immemorabile, ero felice».
Possiamo anche non credere a questi eventi, essere scettici e diffidenti, aggiungono entrambi gli studiosi. Le cose accadranno ugualmente, anche se differente sarà la nostra consapevolezza a riguardo. E, di conseguenza, la nostra capacità di agire concretamente, con una predisposizione d’animo costruttiva.
In un’appendice finale del testo di Chopra, viene riportata una storia tratta da un antico testo vedico. L’insegnamento che il grande saggio Uddalaka Aruni rivolge al figlio dodicenne Svetaketu sembra riassumere perfettamente le considerazioni e i risultati dell’analisi di Bragadin così come quelli delle esperienze di Chopra: «Verità, realtà, esistenza, consapevolezza, assoluto… Chiamala come preferisci, ma è comunque la realtà suprema. Vivi a questo livello, e tutti i tuoi desideri si realizzeranno perchè non saranno più soltanto tuoi, ma saranno in sintonia con i desideri di tutto ciò che esiste».
(E, secondo la tradizione: Svetaketu mise in pratica la dottrina del padre, diventando dopo qualche anno uno dei più grandi veggenti della dottrina vedantica…).
Per saperne di più:SuGian Marco Bragadin: www.melchisedek.it e www.http://www.marediluce.com/Deepak Chopra: www.deepakchopra.comSull’argomento vedi anche l’intervista a Marco Cesati Cassin: http://www.karmanews.it/2618/il-potere-delle-coincidenze/ e il video: http://www.karmanews.it/2569/marco-cesati-cassin-destiny-file/
di  - domenica 07 settembre 2014

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