mercoledì 16 gennaio 2013

CRANIOSACRALE NEL RESPIRO DEL MARE



"Ogni goccia di fluido nel corpo conosce la Marea"
                 (dott. William Garner Sutherland)

Oggi è un giorno da prendersi il tempo per stare più in riva a osservare le onde. Il mare d'inverno è ricco nei suoi profumi e ancor più nei suoi variegati colori. Il riverbero del sole sull'acqua, il luccichio della superficie, il gioco delle onde.

Anche il suono del mare è diverso in inverno. Il silenzio d'intorno ne pone in risalto il ritmo, ne accentua i toni. Il suono della risacca e la melodia dell'infrangersi delle onde richiama alla mia mente il processo delle maree. Mi dispongo all'ascolto e mi lascio andare al ricordo del racconto della mia vita. Sono le mie Maree interne che narrano le vicende più intime e nel loro andare e venire mi riportano al centro, allo stato di Quiete.
Lentamente mi immergo nel mistero delle acque, in una lenta discesa verso l'inizio, l'origine di ogni cosa.
Dall'interno percepisco l'espressione vitale come un movimento che è regolato secondo un modello ritmico e che si esprime in due fasi conseguenti l'una all'altra.

Sono ancora sulla superficie dell'acqua, nella posizione del "morto", mi lascio cullare e mi abbandono al dondolio delle onde in superficie. In breve sono in grado di percepire nettamente quel primo modello ritmico e la sua espressione, l'inspirazione primaria e l'espirazione primaria, diverse dalle fasi di inspirazione ed espirazione polmonare.
Nell'Inspirazione Primaria il movimento si esprime come una salita verso l'alto in contemporanea con una espansione verso l'esterno. Il corso si apre e si allunga. Nella fase successiva, di Espirazione Primaria il corpo si chiude, si accorcia e si restringe. E' un movimento che si esprime come una discesa.
Ciò che ne deriva è un movimento ciclico che è ritmico.  E' l' Impulso Ritmico Craniale, definito anche Movimento Craniosacrale, la manifestazione più esteriore del Respiro della Vita. Esso avviene in una frequenza media fra gli 8-12 cicli al minuto e viene manifestato da tutti i tessuti e dai fluidi corporei nei modelli di flessione/estensione e rotazione interna/rotazione esterna.
Mi lascio andare ancor di più, finchè mi sento totalmente avvolta dall'acqua. Percepisco il mio corpo nella sua totalità, lo sento vitale in ogni singola cellula, ne sento l'unità e l'integrità. L'energia che lo nutre è pregna di una forza biodinamica che ne regola il ritmo orientandolo a un punto di riferimento nettamente percettibile, la Linea Mediana. Mi trovo nella Marea Media, in essa il ritmo è più lento e si verifica con una frequenza di 2,5 cicli ogni minuto. Sto bene qui, potrei esprimermi al meglio nelle mie potenzialità ma c'è ancora qualcosa più oltre, un tantino più giù, lo percepisco nettamente ormai.
Così mi lascio sprofondare più a fondo nel fondo del mare. Sento quaggiù una grande forza interiore. Se mi abbandono a questo stato totalmente spesso mi capita di sentirmi percorsa da un tremolio leggero come da una leggera scossa elettrica. E' l'effetto della Marea Lunga. Il suo ritmo è  più lento dello stato precedente e assai più profondo.  Essa si esprime in un ciclo ogni 100 secondi. Mi piace, ci sto bene, mi stimola e allo stesso tempo mi appaga.
La nitida espressione della Marea Lunga indica che il Respiro della Vita manifesta le sue risorse di guarigione a livelli assai profondi, in essa sono contenuti i modelli di guarigione e le nostre risorse più personali di salute.
Con questa consapevolezza posso ora lasciarmi andare totalmente e godermi il contatto col fondo del mare. E' qui che incontro la Stillness, termine che considero evocativo, tradotto al meglio come Quiete Dinamica.  Nel suo abbraccio avvolgente e sicuro ritrovo la mia vera Essenza. La  Quiete è il nutrimento e la fonte della Potenza di guarigione di tutte le Maree. In essa originano tutti i processi che mi accompagnano nel mio percorso di crescita e di evoluzione e  sono conservate le risposte a tutte le mie domande.
Dalla Quiete Dinamica origina il movimento della Vita, un movimento a spirale che si esprime con una forza dall'interno verso l'esterno per poi tornare al centro seguendo una forza che la porta dall'esterno verso l'interno. 
Il treno che passa lungo la ferrovia lancia il suo fischio stridulo che è al tempo stesso un saluto e un richiamo.
E' il tempo del Ritorno, l'ultima fase della seduta di craniosacrale. E' un momento delicato, importante. Il ritorno è duro, richiede coraggio. La tentazione di rimanere ancora per un po' di tempo nello stato di Quiete è forte. 
Il fischio del treno che passa è la mano dell'operatore che gentilmente mi invita a tornare per ristabilire il mio ruolo nella mia vita. Lo farò con coraggio, con una nuova consapevolezza. Saprò dialogare con l'esperienza vissuta e il cambiamento che deriverà da questo intimo dialogo sarà il sentiero di  guarigione che si dispiegherà giorno dopo giorno al di là delle difficoltà, delle incertezze, degli ostacoli, delle paure.
Si respira ora una brezza più fine, l'odore della salsedine mi riporta totalmente al presente.  Il cielo sta cambiando colore e il vento si annuncia nel profilarsi di correnti più scure sotto la superficie del mare.
Pioverà, forse.
Sarà acqua di maree.

Nessun commento:

Posta un commento