mercoledì 11 maggio 2011

Huang Ti Hou Tin Tou


Come una gita...e c'è proprio tutto.
Montagne, pianure, altopiani, fiumi, laghi, oceano.
Dopo essere entrati in contatto con l'ambiente, covando il tempo dovuto, si inizia ad esplorare il paesaggio intorno, si tasta il terreno, lo si ammorbidisce, si cercano i sentieri migliori, e poi via, ci si incammina, con determinazione, sulle Montagne Sacre.


Dito Padre, Mok , numero 8, otto volte in andata otto in ritorno.
Dito che cammina, il Grande Figlio, Fuo, numero 7, sette volte in andata, sette in ritorno.
Dito che bilancia, la Grande Figlia, Tuo, numero 10, dieci volte in andata e dieci in ritorno.
Il Piccolo Figlio, Kam, numero 9, nove in andata e nove in ritorno.
E infine il dito femminile, la Piccola Figlia, Soi, numero 6, sei volte in andata sei volte in ritorno.
Dopo questo stimolante percorso la vista della valle si apre ai nostri occhi nella sua scintillante bellezza. Appena più sotto, ai pedi delle Montagne Sacre, l'altopiano superiore riflette i colori del lago di montanga che si accuccia ai suoi piedi. Da quassù intravediamo il percorso dei fiumi che si staccano da esso percorrendo la vasta pianura sottostante per poi rilasciarsi nell'infinito oceano.
Scendiamo e raggiungendo il lago ne cerchiamo la profondità, premiamo 6 volte, col dito mignolo, altre sei volte raccogliamo l'acqua con giri concentrici verso destra e poi per altre sei volte verso sinistra. Abbiamo raccolto abbastanza acqua per farla defluire attraverso il letto del fiume, 6 volte, in profondità, fino all'oceano. Torniamo al lago, c'è ancora molto lavoro da fare, ripetiamo la sequenza altre due volte. E già ci sentiamo meglio, come se lentamente ogni cosa si stia sistemando al posto giusto. Volgiamo altrove lo sguardo e siamo subito catturati da una imponente Catena di montagne, decidiamo di risalirne la china, con attenzione, a passo di verme, dalla base del dito femminile fino al maestoso altipiano che pare sorreggerla. Fin dai primi passetti ci sentiamo pervasi da una piacevole sensazione di generale benessere, lungo tutta la colonna ogni punto pare aprirsi al contatto e trovarne beneficio. Andiamo avanti e indietro per nove volte, poi, esausti ma felici, torniamo al lago di montagna e vi dedichiamo ancora per un po' di tempo, come già abbiamo fatto, a ripulire le acque, che possa splendere nella sua scintillante bellezza.
Congedandoci al fine, con gratitudine, da tutto ciò, non ci resta che godere delle molte sensazioni che ci trasmette ora tutto il corpo.
E' stata una gran bella gita.
Da ripetere presto!

(Libera interpretazione dell'esperienza di trattamento di On Zon Su ricevuto da Roby Ach, ieri, durante l'incontro di pratica e studio sulla Mappa del Cielo Posteriore)

1 commento:

  1. Bellissima interpretazione!
    Anche io immagino di passeggiare in montagna e mi vengono in mente le tante gite sotto il sole che rende brillanti i colori dei prati.
    E' una mappa molto piacevole questa sia per chi riceve che per chi la pratica.
    Per non parlare di quella del cielo anteriore e le sue stelle... ;)

    RispondiElimina