giovedì 8 novembre 2012

ARMONIA DELLE PARTI


Pianiassi e baricentro costituiscono gli elementi di base per una corretta misurazione del corpo e l'espressione dei movimenti che è in grado di compiere. Essi fanno riferimento alla scienza antropometrica. Essa studia le misure del corpo umano in relazione a determinati canoni che definiscono le proporzioni armoniche per una data statura e un corrispondente peso corporeo. Contrariamente a quanto risulti facile pensare, l'antropometria non nasce in ambito medico o biomedico, bensì vede la luce in campo artistico. Si sviluppa nel periodo rinascimentale e a servirsene sono per lo più pittori e scultori con l'intento di riprodurre la figura umana nel rispetto delle proporzioni tra i vari componenti in modo da ottenere figure armoniche in linea con i modelli artistici del tempo. I principi di base della scienza antropometrica possono essere utili per avere una visione più completa del nostro corpo che si rivela essere una meravigliosa struttura multidimensionale.

piani sezionano il corpo, ne indicano la dimensione. Il piano primario divide il corpo in base al peso. In senso trasversale lo distingue nelle sue due parti, alta e bassa, in senso sagittale ne evidenzia i due lati, il destro e il sinistro. Il piano coronale o frontale divide la parte anteriore e la  parte posteriore. 
Laddove due piani qualsiasi del corpo si intersecano tra loro si viene a determinare un asse. Il piano che non partecipa alla formazione di un asse è detto piano di movimento.
L'asse verticale misura l'altezza o la lunghezza del corpo, esso parte dalla sommità del capo per arrivare fino ai piedi.  L'asse orizzontale  misura la larghezza mentre l'asse antero-posteriore, la linea formata dall'intersezione del piano sagittale primario con il piano trasversale primario, stabilisce la profondità del corpo.
E' possibile sperimentare la percezione della lunghezza del corpo se, ad esempio, in posizione supina con le braccia adagiate lungo i fianchi, ci si pone in ascolto delle sensazioni derivanti dall'immaginare un filo tirato a piombo dalla sommità del capo fino alla pianta dei piedi. 
La  profondità del corpo è facilmente percepibile con un esercizio altrettanto semplice nel quale si passano in rassegna le varie zone del corpo, sempre in posizione supina, immaginando lo stesso filo che dalla fronte arriva al pavimento e  in seguito, in successione, vi arriva dal torace, dall'ombelico, dalla parte anteriore delle ginocchia, dalla superficie del primo dito del piede.
Provando a tracciare una linea immaginaria in senso trasversale da un orecchio all'altro, da una spalla all'altra,  da un'anca all'altra, dalla parte esterna alla parte interna di ciascun ginocchio, dal malleolo interno al malleolo esterno dei piedi si farà invece esperienza della larghezza del corpo.
L'intersezione di tutti e tre i piani primari del corpo umano da origine ad un punto, il baricentro. Esso si trova lungo l'asse verticale, in genere tra la quarta e la quinta vertebra lombare, anteriormente alla colonna vertebrale, in linea con l'ombelico. E' il punto attorno al quale ogni movimento si organizza. 

Osservando la relazione tra piani assi e baricentro corporei si possono individuare modelli di movimento specifici a ciascuna regione anatomica ai quali fare riferimento nell'applicazione delle differenti tecniche di lavoro sul corpo. 
I movimenti di flessione ed estensione si effettuano sul piano sagittale, sul piano coronale si effettuano i movimenti di lateralità e su quello trasversale i movimenti rotatori.
La regione cervicale è molto mobile sulla maggioranza degli assi. Generalmente una riduzione del movimento è più facilmente implicabile a rigidità di origine muscolare piuttosto che articolare.
La regione dorsale che ospita la cassa toracica, che determina un limite all'ampiezza del movimento, è specifica per la flessione in avanti del busto, mentre la regione lombare è soprattutto preposta ai movimenti di estensione della colonna.

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