sabato 19 marzo 2011

Natura e approccio scientifico




...si ritiene infatti che alla base dello sviluppo del pensiero scientifico cinese ci sia proprio questo approccio ricettivo e non aggressivo che coltiva la scuola filosofica taoista. Le radici della scienza cinese vanno perciò ricercate nei Taoisti, in modo particolare nella loro tendenza a osservare i fenomeni naturali con estrema attenzione senza volerli dominare e regolare. Si spiega così anche la predilezione dei testi taoisti per le immagini che richiamano qualità tipicamente femminili, come il simbolo dell'acqua che nel suo fluire sempre si sottomette:





«La somma benevolenza è come l'acqua.
La benevolenza dell'acqua è
di recare beneficio a tutte le cose senza contesa.
Sta nei posti che l'uomo disprezza.
Perciò è così vicina al Tao...».

L'acqua si adatta a scorrere ovunque, anche nei luoghi più bassi che solitamente gli uomini disdegnano; infatti viene associata al Tao che si trova in tutte le cose, e come lui agisce senza recare conflitti perché umile e arrendevole:
«La cosa più sottomessa al mondo può sopraffare la più dura al mondo, quel che non ha sostanza penetra in quel che non ha fessure.
Da ciò conosco il beneficio dell'attenersi al non-agire.
L'insegnamento che non usa parole, il beneficio dell'attenersi al non-agire, questi, al di sopra della comprensione di tutti, sono solo per pochi al mondo».
L'arrendevolezza, jang, è dunque la qualità, propria dell'acqua e di tutto ciò che viene associato al femminile, a cui l'uomo si dovrebbe adeguare sia nell'osservare la natura sia nel conseguente modo di agire; in questo modo si evitano rovinose interferenze sulla natura e sulla società umana. Non si tratta perciò di subire con inerzia, ma piuttosto di rispettare gli eventi senza aggredirli e di conseguenza senza arrecare squilibri.

http://www.xiuzhendao.it/metodo/filosofia/

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