venerdì 16 marzo 2012

IO SONO ALLA PORTA...E BUSSO

Gli ultimissimi ormai lievi respiri dell'inverno si confondono nell'aria coi primi tepori e coi profumi della nuova stagione ormai prossima ad arrivare. Le aiuole del parco hanno finalmente dato libero sfogo ai caroselli di fiori variopinti e già si intuisce la visione d'insieme che presto verrà quando tutti i boccioli si saranno aperti completamente. 
Di tanto in tanto si leva una brezza leggera, ad accarezzare i prati e le fronde degli alberi, a punzecchiare ancora un po' la pelle del viso, come per rammentare che l'inverno non è ancora del tutto finito.
Come una foglia portata dal vento, qualcosa cattura la mia attenzione: un foglio di carta, mi svolazza intorno  e poi si posa a terra a pochi passi da me.
La pagina di un diario o di un'agenda. Riporta la data del 15 marzo e una scritta  a matita, in stampatello maiuscolo: IO SONO ALLA PORTA E BUSSO.

Tra mille e più ricorrenze, festività, commemorazioni che siamo soliti celebrare durante l'anno, vorrei poterne aggiungere una. Mi piacerebbe indire una giornata un po' speciale,  la giornata del contatto, il   contact day,  meglio detto, così,   un po' all'inglese, che fa sempre moda. 
Un omaggio all'evoluzione tecnologica, un giorno di vacanza per tutti i computer del mondo, per tutti i cellulari, i fax, gli MP3, gli I phone, I pod, I pad, I ped e tutti gli altri che per negligenza o perfetta ignoranza  ho dimenticato e di cui non conosco proprio l'esistenza.
A dire il vero meglio sarebbe definirla una giornata di vacanza da tutti loro...
... perchè mi piacerebbe in quel giorno sentire bussare alla mia porta o sentire il campanello che suona, inaspettato. Perchè ...ho fatto una torta che è uno spettacolo e se metti su un po' di thè salgo e ti racconto quanto è stata emozionante la lezione di yoga dell'altra sera ...
... una giornata dove TVB vorrebbe dire magari Treno a Velocità Bassissima, perchè così Ti Voglio Bene  potrebbe avere un suono, un timbro un po' tremulo e il colore timido e sincero di uno sguardo...
...  un giorno dove ciò che hai nel cuore scombina a tal punto i pensieri da farsi nero su bianco e coprire pagine intere per poi volare a cercarti, caricandosi addosso il tempo, la distanza, i sorrisi del viaggio e lasciandoti la stuzzicante promessa di un ritorno, chissà quando, chissà...perchè è altrettanto bella l'attesa...
... un giorno in cui il vento tra gli alberi è musica, è musica il mare in tempesta, il ritmo dei passi sul sentiero, il canto degli uccelli, è musica il vociare dei bambini ai giardini...
... un giorno che se non ci siamo capiti ci sediamo vicini e aspettiamo, finchè ci verrà naturale parlaci o lasciarci nuovamente abbracciare...
... un giorno in cui il libro che ho letto te lo calo giù dal balcone in un cestello legato ad un filo di corda perchè stai andando al lavoro ed è già tardi, e poi ne parliamo...e in quello stesso cestello mi mandi sù le foto del viaggio in Turchia che poi vieni a cena una volta e sogniamo...
... vorrei che in quel giorno il fiore che ricevo conservasse una storia nel suo profumo, una storia di cure, di attenzioni, di nutrimento, di attesa e di profondo stupore...
Potrebbe già essere domani quel giorno, il contact day, oppure non so, magari lunedì e anche martedì, perchè no, sì anche mercoledì, e giovedì e venerdì, e sabato e domenica e poi, direi, ancora un po' lunedì e martedì e mercoledì e giovedì e venerdì e sabato e domenica e lunedì e martedì....

2 commenti:

  1. Grazie Anna bellissimo!!!! posso dire di avere avuto il mio contact day ieri: una domenica tra amiche senza grandi progetti, ma di cura una all'altra. Have a contact week!!!

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