lunedì 26 marzo 2012

OSSERVARE IL VERDE

No, no, per carità, non si tratta di una delle tante norme del codice stradale. Non di semafori si parla. 
Mi riferisco invece all'invito del maestro Ming  a guardare il verde delle piante e degli alberi per riequilibrare l'energia dell'elemento Legno. 
Così, questa mattina, nella consueta passeggiata, mi sono trastullata un po' in questa pratica. 
A dire il vero, non appena giunta al parco, della mia attenzione si è subito impadronita una splendida magnolia grandiflora che fino a pochi giorni fa risplendeva nella magnificenza dei fiori bianchissimi che le adornavano le fronde. Oggi però si mostrava un po' più spoglia e molti dei suoi fiori le facevano tappeto intorno, adagiati sull'erba del prato.
Peccato...ho pensato...e con un po' di tristezza ho guardato più in là.
I prati oltre la biblioteca ospitano alcuni esemplari di conifere, pini, abeti, qualche agrifoglio, betulle e querce. Mi sono resa subito conto che tutto quel verde è così pieno di sfumature che si esprimono nelle loro differenti tonalità. E' la prima volta che ci faccio caso e, rapita da quel pensiero, ho posato più dolcemente su di essi lo sguardo. 
Non so per quanto tempo sono rimasta così, come in meditazione. Più passavano i minuti e più il tempo si disperdeva portandosi via le tristezze, le delusioni, i dolori, gli affanni, le paure, la stanchezza.  Più mi lasciavo avvolgere da quel verde e più sentivo il corpo allentare le tensioni, ammorbidirsi, farsi più leggero. 
Gli occhi, che dapprima bruciavano e faticavano a rimanere ben aperti, si andavano via via  rilassando, rallentando significativamente il movimento repentino delle palpebre. Piano piano si inumidivano, sentivo la pelle del viso distendersi  e addolcirne i lineamenti. 
Il silenzio intorno, sfrangiato solo dal canticchiare degli uccelli, mi avvolgeva lentamente ed è stato dolcissimo ad un certo punto arrendermi e lasciarmi andare totalmente al suo abbraccio. 
Un attimo.
Finalmente mi sentivo di nuovo parte del Tutto.
Sarei potuta rimanere così per sempre.
Tornando mi sono fermata davanti alla magnolia.
Non ho più pensato..."peccato per i suoi fiori"... ho pensato che fosse naturale per lei lasciarli andare, perchè mi rimandava ora un senso di profonda serenità.
Un sorriso.
Per lei,
per me.
Mi è sembrato che proprio quei fiori a tappeto intorno al suo tronco robusto esaltassero ancor più  la sua misteriosa bellezza.

2 commenti:

  1. Che bellezza, Anna!
    La naturalezza nel lasciare andare i fiori ci ricorda di cogliere l'attimo...
    e osservare ora la meraviglia degli alberi fioriti.

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