mercoledì 14 marzo 2012

LAVORI IN CORSO

S. Ampelio si confonde tra gli scogli, minuscola, semplice, discreta. 
Non ha finestre al suo interno, solo piccole feritoie che lasciano filtrare la luce e l'odore del mare. 
Non appena varcata la soglia ci si ritrova avvolti, come parte di un ambiente protetto da ogni cosa che, per un tempo e uno spazio indefiniti, è gentilmente invitata a rimanere fuori. 
Viene così naturale lasciare andare i pensieri, le preoccupazioni, le aspettative, gli impedimenti, lasciare che aspettino fuori, come uno zaino appoggiato un attimo al muro accanto alla porticina d'ingresso, che tanto nessuno ce lo porterà via.
Dentro è pietra e poche candele.  E silenzio. Alcuni fasci luminosi di sole e la voce del mare sostituiscono più che degnamente i candelabri e i canti gregoriani che si trovano spesso nelle cattedrali o nelle abbazie ben più famose. 
S. Ampelio non è la casa di Dio. 
E' semplicemente un luogo, dove le Case di Dio si recano per ascoltare, per darsi risposte, per trovare spunti, intuizioni, idee, per se stesse, o per riposare la mente e il cuore.
S. Ampelio è allo stesso tempo dentro e fuori, vuoto e pieno, silenzio e musica, penombra e luce. 
Assomiglia così tanto all' Uomo, allo stesso tempo dentro e fuori, vuoto e pieno, silenzio e voce, dolore e gioia.
La casa di Dio è l'Uomo. 
Siamo noi la Casa di Dio.

Se il senso della mia permanenza terrena è il viaggio di ricongiungimento con il Sè superiore, con la forza Creatrice dell' Universo Infinito, con Dio, allora prendermi cura della mia casa diventa prioritario, fondamentale. Questo viaggio di ritorno inizia entrando nella mia Casa e percorre ogni millimetro quadrato del mio essere fisico, emozionale, spirituale. 
Così come sto facendo ora entrando in questa chiesetta. 
E nel viaggio pulire, scegliere, togliere, aggiungere, fare spazio, riconoscere. Come si fa quando in un trasloco ci si dispone  a vivere una nuova avventura in una casa nuova, con la differenza che nella Casa di Dio il trasloco avviene ogni giorno ma la casa rimane sempre la stessa. 
Silenzio, forse apparente, silenzio di acqua, di luce, di onde infrante e di risacca, silenzio di vuoto, eppure silenzio.
In questo  vengo a cercare l'essenza per arredare la mia Casa, per farne un Tempio, luogo privilegiato per l'incontro e il ricongiungimento con Dio.
Poche persone intorno a me,  mi incoraggia pensare che stanno lavorando anch'esse al loro Tempio. 
Due sedie più in là un ragazzo con la divisa della Croce Rossa. 
Il pensiero scivola  al mio lavoro, a quanti Templi incontro e con quante case di Dio interagisco ogni giorno. Penso alle tecniche che conosco e che pratico con loro, lo shiatsu, il craniosacrale, l' on zon su, e mi vedo come un lattoniere, un elettricista, un decoratore, un arredatore, un giardiniere, che vengono chiamati nelle case delle persone ad eseguire lavori di cui sono specialisti.
E poi se ne vanno. 
Perchè il viaggio è nostro e di noi soltanto. 
Ma l'Universo Infinito è fatto di tanti Templi e Case di Dio, ciascuna con un cartello al muro: lavori in corso.
Forse per questo esistono  luoghi come S. Ampelio, ovunque nel mondo, spazi di incontro e specchi di innumerevoli Templi umani.
Così, lavorando ogni giorno nelle Case degli altri, non mi sento sola nel viaggio e posso godere del dono prezioso di ascoltare, di trarre spunti, trovare risposte, e grazie ad essi abbellire, migliorare e rinnovare ogni giorno la mia.

Nessun commento:

Posta un commento