lunedì 11 giugno 2012

EQUILIBRIO E ARMONIA

..."Il sapore di un secondo di immobilità - se il filo ve lo concede - è una felicità intima.
Ci si sentirà oggetto d'equilibrio. Si diventerà il cavo.
A chi ha costruito questo equilibrio senza difetto, fragile, fugace, sembrerà di possedere la densità del granito.
Se nessun pensiero venisse a turbare questo miracolo, durerebbe in eterno. Ma l'uomo, che si meraviglia di tutto e di se stesso, ben presto si smarrisce.
Il punto preciso dell'equilibrio plana sopra il filo, urta il funambolo, naviga come una piuma sotto il vento dei suoi sforzi. Se questo vento si indebolisce e muore, la piuma entrerà nel funambolo per addormentarsi nel suo centro di gravità.
E' così che si raggiunge la calma relativa, l'equilibrio serrato e, raramente, il breve attimo di immobilità assoluta.
Finchè il vento dei nostri pensieri, più violento di quello dell'equilibrio, tornerà presto a far volteggiare verso le nubi questa piuma così sensibile"....




..."Con la schiena sul filo, consideriamo la vastità del cielo.
Profondamente funambolo sarà colui che lascerà il suo piedistallo per scoprire cavi tesi ancora più in alto, passo dopo passo, per raggiungere il Filo dell'Immobilità. Il Filo che appartiene ai Maestri del Mondo, sul quale riposa la terra, il filo che collega senza tregua il finito all'infinito, linea retta del percorso più breve fra gli astri..."


(Philippe Petit - Trattato di funambolismo -  ed. Ponte alle Grazie)

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