venerdì 5 agosto 2011

NOTTI D'ESTATE IN CITTA'


Eccolo qua, è finalmente arrivato agosto, il mese della vacanza per eccellenza. E' vero, le abitudini sono cambiate, le città non si svuotano più completamente in questo mese, vuoi per via della crisi, vuoi per i cambiamenti climatici che spostano l'asse di preferenza per i trastulli estivi o per semplice adeguamento a ciò che fa tendenza. Così si può godere un po' di più della compagnia degli amici, degli spettacoli all'aperto, di un goloso gelato da passeggio o di una fresca fetta di anguria. Ha il suo fascino, se si vuole, anche l'estate in città.
Ci sono però, a volte, quelle sere ...



un po' afose, sere nelle quali scegli di stare a casa a godere di un po' di riposo, della lettura di un buon libro e del pediluvio col sale sul balcone per dare sollievo ai piedi che il caldo del giorno ha reso gonfi e stanchi. Il piacere di un automassaggio, un po' di canalizzazione delle acque e un passaggio sulla catena di montagne per ritemprare la schiena. E ti senti già subito un'altra. In sottofondo il vociare dei bambini ai giardini, passaggi repentini di musiche ad alto volume nelle auto che transitano in strada, il rimbombo del televisore del vicino di casa che un po' sordo forse tiene il volume sopratono ma allo stesso tempo ti fa sentire un po' meno in colpa per averlo stordito per ore nel pomeriggio col tuo violino.
Poi, lentamente, viene la notte, e si fa tutto intorno il silenzio. Uno sguardo al cielo a cercare una stella coraggiosa a sfidare la coltre dell'afa e poi viene il tempo di conquistare il letto e abbandonarsi tra le braccia di Orfeo.
"Certe notti" però le cose non vanno come vorresti, specie in notti così immobili e calde capita, a volte, che dispettosi minuscoli ospiti non del tutto graditi vengano a farti visita e compromettano seriamente la tua tranquillità...comprerò incenso e ventagli, e spegnerò le luci, la prossima notte...

"Con un balzo, Scimmiotto fu all'ingresso della grotta, dove tutti ancora dormivano. Si guardò bene dal disturbare i loro sonni, ma fece un passo magico, recitò un incantesimo e si trasformò in una minuscola zanzara "zampe fiorite" come testimoniano i versi:

Piccolo il corpo, acuta la puntura,
è un minuscolo tuono il suo ronzio.
Scivola sotto la tenda di garza,
ama il gran caldo che ti fa sudare.
I suoi nemici sono incenso, fumo
e colpi di ventaglio;
fuoco e luce l'attirano
in modo irresistibile.
Ecco che lieve ed agile si intrufola
nella tana dell'orco spaventoso"
(Wu Cheng'en - Viaggio in Occidente)














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