martedì 27 marzo 2012

PIEDE EGIZIO, PIEDE GRECO E PIEDE ROMANO

Per ricordare una parte della lezione.

Sono tre denominazioni morfologiche di piedi, tre maniere di identificarli per la forma soprattutto delle loro dita. Perché chiamarli con nomi riferiti a dei popoli?

Identificare delle popolazioni in base alla struttura morfologica dei loro piedi appare quantomeno singolare, anche se altri esempi per altre parti del corpo esistono.

Noi occidentali, cosiddetti bianchi, veniamo chiamati nasi grandi o nasi lunghi dai cinesi che li hanno più piccoli rispetto ai nostri. Incontreremo africani che, dal nord dell’Africa verso l’equatore, avranno i nasi sempre più larghi, in contrapposizione ai popoli nordici e agli eschimesi che hanno dei nasi minuscoli.L’esigenza di avere un orifizio nasale piccolo permette all’aria di essere riscaldata prima di giungere ai polmoni, narici grandi permettono invece all’aria di essere umidificata.

Ma i romani non hanno mai avuto, strutturalmente in maniera così costante, piedi quadrati come la definizione li identifica, dicasi lo stesso per il piede greco con il suo secondo dito più lungo.

Su un’enciclopedia del mare si identificano i nomi dei venti da mettere in relazione alle direzioni dei Cinque Movimenti, le forme delle vele degli egizi, dei greci e dei romani coincidono perfettamente con le definizioni morfologiche dei piedi.




Vela egizia Piede Egizio
Vela greca Piede Greco
Vela romana Piede Romano



1 commento:

  1. Bella la correlazione vele-piedi...acqua, mare, onde, spazio, movimento, libertà...

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