mercoledì 1 febbraio 2012

Aperitivo dell'Unione Ciechi.

Sabato sera in totale assenza di luce siamo stati accompagnati ai tavoli e serviti da alcuni ragazzi non vedenti. Lo scopo era quello di commentare le sensazioni provate e descrivere i sapori di cibi di cui non eravamo a conoscenza, ma poi anche escogitare un modo per versare il vino nel bicchiere senza superare il limite del bordo, trovare le posate, il pane e capire la composizione della tavola usando il tatto, ascoltare il proprio vicino cercando di intuire chi fosse.
Curiosità nell'immaginare i visi ignoti intorno, sorpresa nello scorgersi più aperti nella conversazione-condivisione verso le persone accanto, stupore nel mangiare cibo che solitamente si afferma di non gradire. Un leggerissimo senso di claustrofobia causato dal buio totale, ma soprattutto senso dello spazio totalmente alterato: a fine cena, illuminata la stanza con una candela, solo in pochi l'avevano compresa correttamente.
Se provassimo a spegnere ogni tanto il senso che di solito usiamo di più? Forse risveglieremmo anche gli altri sensi e ci accorgeremmo che la realtà può essere diversa (magari in positivo) da come solitamente la viviamo. Non resta che provare.

1 commento:

  1. Carino Silvia, potremmo organizzare una sorta di appuntamento al buio per massaggio on zon su...

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