martedì 30 ottobre 2012

TEMPI D'ORO


"Sono più miti le mattine,
e più scure diventano le noci.
Le bacche hanno un viso più rotondo.
La rosa non è più nella città.
L'acero indossa una sciarpa più gaia.
La campagna una gonna più scarlatta.
Ed anch'io, per non essere  antiquata,
mi metterò un gioiello"
(Emily Dikinson)

...Due passi nel bosco d'autunno, quanta ricchezza di odori, di suoni, quale magia di colori! 
Tra innumerevoli  sfumature, tra il rosso rubino degli aceri e il giallo arancio dei castagni, di tanto in tanto un riccio che cade e si apre allo sguardo portandoti in dono il suo frutto prezioso. Dal cristallino del cielo un raggio di sole curioso filtra tra i rami più alti e si lascia cadere sul tappeto di foglie ormai secche accendendone i riflessi dorati che indicano il sentiero, più dolce, verso il ritiro invernale. 
Il bosco in autunno non dice il suo passato, lo contiene, come le linee della mano (Italo Calvino), le foglie  a terra e quelle che, ormai pronte,   si abbandonano al vento e si lasciano cadere fiduciose, raccontano silenti la storia di ogni uomo.
Autunno, tempo dell'oro.
La Medicina Cinese associa all'Autunno l'Elemento Metallo. L'ideogramma cinese che lo rappresenta significa più precisamente "oro".
L'oro, il prezioso metallo, mezzo di scambio per eccellenza, delinea appieno la principale caratteristica dell'Elemento. 
Il Polmone e l'Intestino Crasso, l'organo e il viscere ad esso associati, svolgono egregiamente la funzione dello scambio nelle loro attività fisiologiche. Il Polmone assorbe il più puro e prezioso componente del mondo esterno, il Ki universale, e l'Intestino Crasso porta fuori dal corpo e dalla mente tutto ciò che non serve più al processo vitale di una persona. 
L'uno porta all'interno, l'altro spinge fuori, all'esterno. 

Come sempre la natura è maestra e ci da  l'opportunità di comprendere ciò che avviene di riflesso dentro di noi, nel nostro microcosmo, fisico ed emozionale, semplicemente osservandola.
Il nostro corpo respira, così come il bosco in autunno respira, assorbe e lascia andare. 
Il ritmo del respiro crea e sostiene la condizione armonica tra ciò che avviene dentro e ciò che sta fuori. Respirando rendiamo permeabili i nostri confini, ci apriamo alla vita, le permettiamo  di entrare e di operare in noi la trasformazione necessaria. 
Il respiro profondo e aperto alle nuove opportunità che la vita in ogni istante ci riserva rinfresca e rinnova il nostro pensiero, ci rende forti e flessibili, dona forma e struttura alla nostra realtà. 
Il bosco intero, così come l'essere umano,  mentre inspira fa provvista e  si nutre e allo stesso tempo si rende pronto e disponibile al lasciarsi andare con l'espirazione verso  una nuova rinascita.
In ogni foglia che cade  è scritta una storia che prende vita da un germoglio, cresce,  si sviluppa e porta frutti meravigliosi e, una volta esaurito il suo compito, è pronta a lasciarsi andare all'abbraccio sicuro della Terra Madre. 
Così nel corpo umano l'Intestino Crasso raccoglie materiali, emozioni, modelli, strutture che non servono più e li elimina, facendo  posto a nuovi materiali per nuove vitali esperienze.
Può apparire doloroso un tale processo ma una passeggiata nel bosco d'autunno ne rivela appieno l'intrinseca vitalità e lo rende più amabile e dolce. 
La foglia stessa che cade produce un suono, impercettibile quasi, forse un lamento lieve, ma subito dopo puoi sentirla ridere e canticchiare di gioia sotto i tuoi passi. 
Il bosco d'autunno insegna a fare tesoro di ogni più breve istante della vita anche quando può sembrare che ogni cosa si fermi e non abbia più alcun valore.
La foglia che cade lascia in dono al bosco la ricchezza della sua storia. Essa non andrà perduta, ne costituirà per sempre l'essenza. La prima neve la coprirà e la accompagnerà dolcemente nella sua trasformazione verso una nuova storia di vita. 
L'oro dei suoi colori, dopo il paziente riposo invernale,  si farà luce splendente per il bosco intero nel risveglio della primavera.

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