martedì 1 novembre 2011

PANTA RRHEI ... SAMHAIN E LE LEGGI DEL TAO

Tutto scorre, l'essenza del Tempo è il cambiamento.
Nulla è come era un attimo fa, nulla è immobile. Nulla rimane com'è, nella propria forma, nelle proprie dimensioni, per molto tempo. Le stesse cose che possono rimandare ad un'idea di immobilità come le pietre, le rocce, le montagne, le linee costiere, subiscono la lenta modificazione degli agenti naturali esterni. 
Tutto è in perenne, continuo cambiamento.



Scél lemm duìb:
dordaid dam,
snigid gaim,
rò-faith sam.

Ho nuove per te:
il cervo maschio bramisce,
nevi invernali,
l'estate è finita.

(Irlanda - Ottavo secolo)


Samonios, primo mese del Calendario di Coligny, il calendario adottato dal popolo celtico, derivazione di uno studio approfondito dei moti del Sole e della Luna e delle loro periodicità. Il suo significato letterale sarebbe "fine dell'estate" e corrisponderebbe a un periodo di trenta giorni tra Ottobre e Novembre.
La celebrazione di Samhain, il Capodanno celtico,  è per i Celti la più solenne dell'anno. 
Il suo nome, Trinouxtion Samonii, indica che la festa durava tre giorni o più propriamente tre notti. Per i celti il numero tre rappresenta l'efficienza dinamica e la completezza. 
I festeggiamenti di Samhain sanciscono la "fine dell'Estate" e di tutte le attività che ne sono peculiari, ed inaugurano un nuovo ciclo, il ritorno dell'Oscurità.


L'anno ritorna all'utero del mondo Oscuro nel quale troverà morte e dal quale rinascerà e crescerà nuovamente. Nella storia della cultura celtica costantemente si trovano riferimenti alla relazione tra permanenza e impermanenza o al mutamento, espressioni della dualità che dà vita all'esistenza, la legge fondamentale del Tao.
In queste tre notti si celebra ciò che, in un visione orientata all'interpretazione della Mappa dei Nove Cieli, celebriamo ogni giorno col passaggio dal giorno alla notte, ogni anno, col mutamento della stagione estiva in quella autunnale, e in una visione ancora più ampia col rito di passaggio dalla vita alla morte.
Si torna all'Oscurità e ne vengono celebrate le forze rigeneratrici. 
La fonte della vita, che si trova nell'oscurità, il seme che germoglia sottoterra, un bambino che prende vita nel buio del ventre materno, l'ispirazione creativa che ha inizio nel profondo dell'inconscio umano e così via.
In questo periodo di riposo l'attenzione è volta all'influsso inconscio del mondo dell'Oscurità, il tempo e lo spazio del riposo, dove ogni cosa viene conclusa, lasciata, abbandonata, per lasciare il posto a cose nuove. 
Aprire le porte a questo mondo può significare eliminare le barriere spazio-temporali che normalmente lo nascondono. I riti di questa festa favoriscono l'incontro delle  forze visibili  con le forze invisibili. Si tratta di opportunità per avvicinarsi alla conoscenza di quel mondo e per farne esperienza.
In molte culture si celebra questo momento con una festa che spesso si traduce con una riunione familiare dove si ricordano gli Antenati ormai passati all'Altro Mondo e si gode della freschezza e della vitalità delle nuove generazioni. La tradizione cristiana celebra in questo periodo la festività dei defunti. Le famiglie si recano ai cimiteri, recitano rosari e preghiere devozionali e poi si riuniscono a fare festa.
L'incontro e il confronto con l'Altro Mondo ci invita a prendere coscienza della realtà della trasformazione che si compie nel passaggio dalla vita alla morte. 
In molte tradizioni si celebrano riti, si evocano rituali che appartengono a culture passate oppure, più o meno consciamente, si celebra una festa per tener fede ad una tradizione della quale spesso non si conosce ormai più il significato. In ogni caso,  si dà vita ad un sorta di esperienza  nella quale ci si concede il permesso di infrangere le barriere del comportamento sociale e ci si lascia andare ai moti dell'istinto. In tale dissoluzione della personalità si pone la speranza che possa emergere una nuova identità, maggiormente vitale e creativa.
In questo momento particolare avviene come una sorta di sospensione temporale, si rimane per così dire in bilico tra ciò che è stato e ciò che potrà essere. 
L'immagine del ritiro nel mondo dell'oscurità si associa all'immagine utero/calderone classica della tradizione celtica. Il calderone è contenitore di cose crude che vengono trasformate col potere del fuoco e dell'acqua in cibo nutriente. Così l'utero è il luogo di raccolta dello spermatozoo che feconda l'ovulo per dare origine ad una nuova vita.  Ogni più piccola forma  può rinascere a nuova vita sotto la forza trasformatrice presente nel "calderone" o nell' "utero", ogni più piccola forma elementare comprende un potenziale di vita incommensurabile.
Nella tradizione antica, alla vigilia di Samhain tutti i calderoni venivano spenti. Veniva acceso un unico falò, il falò sacro nel quale venivano gettate delle offerte. 
Nelle evocazioni di tali rituali attualmente nel falò sacro vengono gettate le cose che non servono più, le cose, materiali e non, delle quali facciamo voto di non occuparci mai più. 
Mi viene in mente, a tale proposito, un'analogia con la funzione dell'Intestino Crasso, il meridiano dell'elemento Metallo, associato energeticamente a questo periodo dell'anno. La funzione energetica di questo meridiano è proprio la capacità di lasciare andare, di liberarsi di tutto ciò che appesantisce l'organismo sia in termini materiali sia in termini emozionali.
Secondo la legge dei Cinque Elementi, l'elemento che controlla il Metallo è proprio il Fuoco che a questo punto si fa strumento della Trasformazione energetica. 
Il fuoco, simbolo del Rinnovamento è spesso il fulcro delle celebrazioni in molte tradizioni. Il fuoco brucia e produce ceneri feconde, il fuoco trasforma, purifica, illumina. Il fuoco brucia il vecchio, dà concentrazione ed energia al nuovo. Dalla sua azione dipende ciò che sarà in divenire.
Nel rito di Samhain dal falò sacro venivano accesi dei tizzoni con i quali si riaccendevano i focolari domestici. Ciò era simbolo dell'inizio di un nuovo ciclo con nuove speranze, nuovi progetti da realizzare.
A questo punto non resta che affidare a questo momento di gestazione tutte le speranze, le intenzioni, i propositi ed aspettare che i tempi si compiano. 
Poichè il Metallo nutre l'Acqua, fonte primaria della Vita, numero Uno, è importante onorare tale periodo rispettandone ed assecondandone le peculiarità energetiche offrendo ai nostri "semi" l'ambiente e le condizioni indispensabili alla rinascita ad una nuova Vita.


Lascio la paura del nuovo
il senso di inadeguatezza
le preoccupazioni infondate
il giudizio
il parlare a vanvera
la difficoltà nelle scelte
la paura di amare.

Chiedo amore
perfetta letizia.
Chiedo un tempo di gioia
nuovi bambini
nuove donne e nuovi uomini per questo mondo
Chiedo di vivere nella verità
chiedo purezza e calore per il mio cuore
luce per i miei occhi
forza per le mie mani
tenacia e sicurezza per i miei piedi
volontà e saggezza per la mia mente
e leggerezza per i miei pensieri.





4 commenti:

  1. Si molto interessante. Molto bella anche l'immagine in fondo, con il fuoco che arde. "Cattura" veramente lo sguardo e sembra reale (acceso adesso davanti a chi guarda). Ma la poesia in fondo l'hai scritta tu Anna?
    A presto!

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