mercoledì 25 gennaio 2012

NEL MEZZO DEL CAMMIN DI NOSTRA VITA...

.... mi ritrovai per una selva oscura, che la diritta via era smarrita.


...romantica Annagi, brutto difetto, cammini spesso col naso all'insù, ti piace osservare il cielo e scrutare le cime degli alberi...e per il profumo di un fiore o per il canto di un passerotto, di tanto in tanto ti perdi per la via. Senza che ti accorgessi, le voci dei tuoi compagni si sono fatte via via più lontane ed ora ciò che ti par di sentire altro non è che il rumore dei tuoi passi. 


Perse le tracce ormai del fulvo scoiattolo si guardò intorno, cercando di capire dove fosse.
Nel fitto del bosco scorse d'un tratto in lontananza un laghetto dalle limpide acque, contornato da alberi sempreverdi che affondavano sicure le loro radici nella terra accogliente e ondeggiavano liete le fronde come per richiamare la sua attenzione...vieni qui, di qui ogni cosa assai meglio si vede
Era una fredda mattina invernale, ed anche se il sole era ormai alto nel cielo, si sentì tremare, forse complice anche il timore nel lasciarsi andare a quello strano richiamo. Sentì sempre più freddo ma ad un tratto la vista del fuoco di un falò poco lontano parve rassicurarla. Man mano che si avvicinava ne sentiva il calore e  raggiunto il laghetto si rese ben presto conto che l'invito delle piante intorno era veritiero, da lì assai meglio ogni cosa si vedeva!
La meraviglia la rapì, mentre ammirava stupita il magnifico paesaggio interno a quel luogo. Rimase così, incantata, per un po', finchè notò accanto al falò una ciotola d'oro che rimandava una luce abbagliante che non le era propria, ma di qualcosa in lei custodita. 
Si alzò, per avvicinarsi e vedere meglio , ma una  stanchezza improvvisa la prese e di colpo cadde a terra, addormentata.

In quel sonno profondo il tempo la derubò piano piano di tutti i suoi ricordi. 
Passavano i  giorni e ancora Annagi non accennava a svegliarsi. 
Preoccupati di ciò, Soi, Mok, Fuo, Tou e Kam decisero di riunirsi in consiglio per meditare un rimedio. Dovevano fare in fretta poichè erano prossimi ormai i giorni in cui il paesaggio interno avrebbe dovuto prepararsi per accogliere gli studiosi dell'antica arte dell'On Zon Su che presto sarebbero passati da lì per ammirarlo e studiarlo.
Soi prese per prima la parola: "Tocca a me, se ha persa la memoria solo io sono in grado di farle ricordare qualcosa." 
"No, no - replicò preoccupata Tou - è solo stanca, non vedete quanto è bianca? ci penso io".
"Ah, questa poi! se è così bianca è perchè non le gira bene il sangue, che ci sto a fare qui io se non mi fate mai lavorare? fatemi largo, via!". Si mosse repentino Fuo, ma Mok lo fermò deciso, alzando su di lui il suo ramo più turgido.
A quel gesto Fuo liberò i suoi lapilli infuriato: "Che fai, mi sfidi? sai che ti posso incenerire in un amen!" 
"Calma, calma - si ridimensionò Mok cominciando ad ondeggiare fluidamente - non ti infuocare come tuo solito, collaboriamo dai! secondo me basta una punzecchiatina a muscoli e tendini e vedi come la facciamo correre fuori da qui!
In tutto quel bailame Kam ascoltava silenzioso, finchè ad un tratto, vedendo che nulla sortiva, si lasciò andare in un tormentato sospiro: "Ma che tristezza! Tocca a me, tocca a te, e mettiamoci d'accordo! Mi fate mancare il fiato! Sentite, perchè non le diamo questa roba che qualcuno mi ha messo addosso e che non ce la faccio più a sopportare, cosicchè me la levo di torno?
"La Pillola d'oro?" profferirono a gran voce le forze-agenti tutte in coro.
"Perchè no? - sussurrò  timidamente Kam con un filo di fiato - in un attimo le riattiviamo il cervello, lei si sveglia, si ricorda e se ne va."
Il silenzio calò sul paesaggio interno, ciascun elemento meditava in segreto la proposta di Kam. Avevano conservato la pillola d'oro con grande cura, proteggendola a turno, per poterla mostrare agli studiosi che sarebbero arrivati di lì a pochi giorni ed ora si vedevano costretti a neutralizzarla a causa di una sciocchina che si era persa nel tempo e nello spazio. 
Cosa avrebbe pensato il Maestro Mak Zi se fosse passato in villeggiatura e non avesse più ritrovato la sua pillola d'oro? Quanto grande sarebbe stata la sua ira nei loro confronti? Quale la punizione?
Tale era il timore che all'improvviso, tutti e cinque gli elementi ebbero un'idea fulminante e si espressero in coro: cerchiamo un punto che rifletta l'energia della pillola d'oro nel piede di Annagi e quando l'avremo trovato massaggiamolo e vediamo se sortisce lo stesso effetto che sortirebbe la pillola vera e propria. 
Iniziarono subito la ricerca, scrutando scrupolosamente ogni singolo millimetro quadrato del piede della sventurata, finchè toccando con la pillo d'oro un punto al centro del dito padre, Annagi di colpo si svegliò.
Da quel giorno la pillo d'oro è custodita gelosamente nella memoria della Mappa del Paesaggio Interno del Maestro Mak Zi e agli studenti curiosi si racconta di un punto al centro dell'alluce che premuto con la punta del mignolo o con un oggetto appuntito, ha effetto sull'interno del cervello, sulle ghiandole interne e sul sistema ormonale.
Annagi si fermò nel paesaggio interno fino all'arrivo degli studiosi di On Zon Su, si unì a loro e continuò con loro il suo percorso, con la speranza di non perdersi più...

Annagi







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