sabato 14 gennaio 2012

SANO DONO
"Solamente chi è forte è capace di perdonare. Il debole non sa né perdonare né punire" Mahatma Ghandi

Perdonare fa bene.
A chi viene perdonato e soprattutto a chi perdona.
Ma perché alcuni non riescono a superare il rancore, mentre altri abbandonano presto ogni desiderio di rivalsa ?
Non dipende solo dalla gravità dell'offesa o del torto ricevuti, ma anche da caratteristiche insite in noi.
Come spiega il professor Ryan Brown, del dipartimento di psicologia dell'Università dell'Oklaoma, a orientarci verso il perdono o il desiderio di vendetta sono alcuni tratti del nostro carattere: più una persona ha una tendenza narcisistica, meno facilmente riuscirà a perdonare.
Qual è invece il meccanismo cerebrale di chi riesce a perdonare con maggior facilità ?
Il processo che porta al perdono si svolge in alcune aree del cervello associate alle emozioni e al giudizio morale, e non riguarda l'assoluzione di chi ha commesso dei torti nei nostri confronti, ma la nostra decisione cosciente di abbandonare la rabbia e il desiderio di vendetta.
Con un solo scopo: vivere meglio.
Perdonare non è solo un gesto di grande valore morale, ma aiuta a preservare la salute.
Alcuni studi dell'Università di Harvard hanno infatti dimostrato che chi è in grado di perdonare è meno esposto al rischio di depressione, ha ridotti livelli di stress e una pressione arteriosa più bassa.
Inoltre, il più alto di felicità e benessere personale si riscontra tra chi nella vita è solito perdonare.
Un gesto altruista che fa vivere meglio.

tratto da Yoga Journal n.59

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