mercoledì 4 gennaio 2012

PAURA DI STAR BENE

Può sembrare un controsenso. 
Siamo così costantemente alla ricerca del benessere che può sembrare impossibile non essere capaci di godere dei momenti di serenità.
Eppure accade  spesso che in nome di un qualsivoglia equilibrio, rifiutiamo di lasciare andare meccanismi con i quali ormai da tempo ci siamo abituati a convivere. 
Questo perchè il cambiamento, quanto più è benevolo tanto più può fare  paura.  
Nel cambiamento, infatti, gli equilibri esistenti devono lasciare il passo a quelli nuovi e il lavoro verso condizioni nuove è sempre impegnativo e a volte può rivelarsi assai doloroso.


Ho praticato il massaggio del piede ad una persona che ha grosse difficoltà a rilassarsi. Mi ha riferito che il controllo è talmente radicato in lui che è assai raro che riesca a rilassarsi completamente, neppure quando è da solo. 
Dopo una decina di minuti di massaggio ho sentito il suo piede ammorbidirsi e piano piano i muscoli cedere, ma non appena si rendeva conto di ciò, il respiro cambiava il ritmo e si faceva più veloce e repentinamente ricomparivano rigidità e controllo. Alla fine del trattamento la persona mi ha confessato di provare paura ogni qualvolta si avvicina a condizioni di benessere psicofisico.
Ovviamente ciò può avere a che fare con molte e disparate cause ma da questa esperienza è scaturita la riflessione di cui vi faccio partecipi.


Il massaggio del piede si offre come prezioso strumento nel renderci consapevoli dei cambiamenti che avvengono nel nostro corpo, sia in termini fisici sia dal punto di vista emozionale. Il massaggio dei piedi ci abitua a un dialogo sempre più approfondito con i nostri sensi.
 Le differenze del ritmo del respiro, la percezione di zone di dolore o di disagio, le variazioni delle sensazioni di caldo e di freddo nelle diverse parti del corpo, sono i segnali attraverso i quali il corpo ci avverte che un cambiamento è in atto. 
In questo contesto si fa strada l'opportunità di assumere nei confronti del nostro corpo e di noi stessi un ruolo di osservatori distaccati di ciò che avviene in noi, come di testimoni imparziali, privi di aspettative e di attaccamenti. 
In qualche modo il massaggio ci permette di cambiare il punto di vista dal quale dare modo alla nuova realtà venutasi a creare, di trasformarci.
Si tratta di un'esperienza molto importante, sia nei confronti della nostra intimità, sia in relazione all'ambiente col quale siamo abituati a relazionarci. Questo perchè i vecchi schemi, le vecchie abitudini, i vecchi demoni non sono subito disponibili ad arrendersi alla nuova condizione alla quale siamo chiamati. In ogni modo essi torneranno ad ossessionarci, cercheranno di riappropriarsi esasperatamente della vecchia dimora che avevano in noi. Le stesse persone che ci stanno intorno potrebbero non capire e rimanere disorientate difronte alla nostra volontà di cambiamento e potrebbero non riconoscerci più. 
Ogni più piccolo cambiamento è visto come una minaccia ad un equilibrio già esistente, un agente di disturbo che va ad intaccare il senso di sicurezza che è proprio di una realtà statica che riguarda non solo la nostra sfera più intima ma anche le sfere di tutti coloro che ci vogliono in un certo modo, per la loro sicurezza.
Il meccanismo di cambiamento mette in gioco realtà specifiche, schemi, modelli di riferimento che via via debbono essere modificati in relazione al nuovo modello evolutivo che andiamo ad adottare.
E tutto questo può fare paura.
Da una parte si intuisce, prima a livello fisico, poi via via sempre più anche a livello emozionale, una nuova condizione di benessere che pare molto attraente. Magari ci si permette in qualche misura di assecondarla ma, a seconda dei tempi e delle modalità peculiari a ciascuno, ci vorrà del tempo prima di abbandonarsi fiduciosi  ad essa. Spesso quella prima intuizione è capace di farsi strada e man mano che la si sperimenta ne si diventa intimamente complici fino a farla diventare realtà. Altre volte però la paura o i vecchi schemi hanno la meglio e il processo rallenta, a volte fino ad arrestarsi completamente.
Come operatori del massaggio assistiamo costantemente a questi delicati processi e molte volte siamo sottoposti alla tentazione di spingere per una più rapida soluzione. Dobbiamo però stare attenti che pur sempre stiamo guardando una cosa dal nostro punto di vista e per questo  sarebbe più saggio farci testimoni della realtà per quella che è, pur continuando ad offrirci e a proporci come strumenti assolutamente neutrali.
Fare senza fare è il mantra che accompagna costantemente il nostro lavoro e sul quale ritengo essenziale basare la pratica.
Il rispetto dei tempi di passaggio è fondamentale. Chi pratica il massaggio deve essere in grado di riconoscerli, di osservarli e mantenerne vive le sensazioni senza provare mai a forzarne i processi. 
Anche e soprattutto quando riconosciamo nella persona che lotta per il cambiamento quella sottile e apparentemente incomprensibile paura di stare bene. 

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