lunedì 18 aprile 2011


Ci si alza presto in questa mattina di domenica, a dispetto del noto proverbio secondo il quale ad aprile dolce è il dormire. E lo si intravede, nelle espressioni dei visi non ancora del tutto aperti al mondo, eppure puntuali all’appuntamento, otto e trenta, minuto più, minuto meno, parcheggio Auchan prossimo all’autostrada.
Piccola carovana dell’On Zon Su, pronti a partire, destinazione lago Maggiore.




Ci accompagna Roberto, gentil compagno di Rita, col suo Tom Tom, impareggiabile negli estenuanti inviti ad effettuare inversioni di rotta, ma solo se consentite, tanto poi lui, il Roberto, fa come gli pare.
Perché ad Intra c’è già chi ci aspetta e ci si tiene ad arrivare per tempo.
Francesca e Claudio ci accolgono in pompa magna con tanto di tè e biscottini superbamente preparati dalle abili mani di Francesca, con la insostituibile collaborazione di Guido.
E’ tutto così perfetto che pare quasi non essere vero … concetto un po’ retorico forse, ma sono una romantica e certe cose fanno pur sempre breccia nel mio cuore.
Come la vista che si apre allo sguardo dallo studiolo perfettamente attrezzato e già pronto ad accoglierci per la pratica: una perfetta combinazione energetica di luce, colori e suoni …
Impossibile non lasciarsi subito andare, e siamo già in posizione, tre sdraiati e altri tre intenti a covare. Ci mettiamo un po’ a trovare la concentrazione ma si sa, l’universo non ci lascia mai soli e ci pensa lui, attraverso i magici rintocchi delle campane, a riportarci al centro. (Nota: a tale proposito sono consapevole che i pareri si fanno molto soggettivi, così è stato per me, ovviamente).
Preliminari, mappa del cielo anteriore, mappa dei nove palazzi, impegno, attenzione, dubbi, pareri, sensazioni e ... rintocchi di campane.
On Zon Su, insomma…
Paghi di tutto ciò ci concediamo una pausa per il pranzo, consumato sul lungo lago, poi passeggiata alla spiaggia e il ritorno, attraverso il parco, tra lo scricchiolio delle pigne secche sotto la pressione dei nostri passi. E ci sale subito alla mente la leggenda del gigante che camminava a piedi nudi sui gusci delle conchiglie. Ci chiediamo se saremmo capaci noi di camminare a piedi nudi in questo mondo. Il paesaggio intorno ci porta a ragionare sullo yin e sullo yang, sulla relazione tra l’acqua del lago e le montagne che ne definiscono i contorni e ci rendiamo conto di quanto la nostra cultura occidentale abbia tralasciato dell’essenza delle cose che ci permeano la vita.
Anche questo è On Zon Su…
Si torna al lavoro, il tempo purtroppo corre veloce, chiudiamo la giornata con una pratica libera un po’ ristretta ma pur efficace. Ancora una volta l’universo interviene puntuale, mezz’ora passate le cinque, portando a conclusione questo nostro incontro, nella gioia, con un festoso suono di campane.
E’ il saluto di questo magico posto.
Francesca, Claudio e Guido ci addolciscono la partenza con la torta “a sorpresa” immortalata nella foto che passerà certamente alla storia del gruppo.
Si fantastica su altre occasioni di incontro, si azzardano date, luoghi, eventi.
In fondo non stonerebbe un gruppo che cammina, insomma una sorta di “gruppo On Zon Su nomade”…

1 commento:

  1. Rintocchi di campane e melodie di merli, brezzolina di lago, sole e primavera,
    mescolando un po' aggiungere risate e piacere di stare insieme, infornare a 180° per tutta la domenica.

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