mercoledì 28 settembre 2011

DI NECESSITA' VIRTU'

Da quando mio figlio si è trasferito a vivere da solo, il compito di portare a passeggio il cane al mattino è toccato a me. Così, con santa pazienza, ogni mattina dalle sette meno un quarto fin verso le otto, mi dedico all'accompagnamento del  "fido" nelle sue esplorazioni di luoghi adatti a dare libero sfogo ai suoi bisogni quotidiani. Ho la fortuna di abitare a pochi minuti da un parco pubblico dove, una volta varcati i cancelli, si può godere di un po' di silenzio, lontano dai clacson isterici delle auto e dal traffico frettoloso del risveglio cittadino. 
Gringo è un cane di media taglia, un setter inglese, un po' vecchietto ormai ma ancora molto attivo e arzillo...non ho ancora osato praticare on zon su su di lui e sinceramente non saprei bene come fare...ma shiatsu sì, è un trastullo pressochè quotidiano, chissà forse serve in qualche modo a mantenerlo in salute. Ed è così attivo e arzillo che nel tragitto da casa al parco mi assale spesso il feroce dubbio che ad accompagnare non sia io ma lui. Classica scena del "ma è il padrone che porta a spasso il cane? o il cane che trascina a spasso il padrone? La seconda, decisamente la seconda.  La cosa non mi lascia indifferente, anzi mi fa notevolmente arrabbiare, oltre a procurarmi seri problemi alle anche che da tempo ormai soffrono delle conseguenze di posture innaturali. 



Di conseguenza si è instaurata tra noi una sorta di lotta al massacro per ottenere  il comando dell'andatura, ma ad essere sincera, mi pare che nessuno dei due sia riuscito a stabilire una superiorità sull'altro e dunque entrambi soffriamo delle conseguenze fisiche e morali del caso.


Poi un giorno, all'improvviso...
Attimo di relax, finalmente è stata raggiunta la meta agognata, siamo al parco, nell'area cani, finalmente liberi dal guinzaglio da entrambe le parti. 
Sono certa che un buon addestramento metterebbe pace tra noi, si tratta in fondo di trovare un punto di incontro che vada bene a tutti e due. Mi soffermo col pensiero sulle mie ragioni, sulle quali non intendo transigere, non posso permettergli di tirare come un ossesso a destra e a sinistra costringendomi a forzare la mia postura con scatti improvvisi e assai poco salutari, e non posso permettergli che tutto ciò mi porti ad irrigidire tutto il mio corpo e di conseguenza produca una tensione emotiva difficile da controllare. D'altra parte non posso non considerare anche le sue esigenze.
"Se sei arrabbiato con tua moglie e non vedi l'ora di tornare a casa per dirgliene quattro, quando la incontri prima di ogni cosa fate tui shou".
Tui shou, letteralmente significa spingere con le mani. E' considerato un esercizio di preparazione all'applicazione marziale del Taijiquan. Ma come ogni cosa ha molteplici e diversi aspetti. Si tratta di un esercizio che aiuta a comprendere la qualità delle energie che ci circondano, le energie di relazione. Esse vengono inquadrate in alcuni concetti che ne caratterizzano le valenze fisica e psichica.
Il concetto di chan ching riguarda l'energia di contatto e adesione tra corpi e menti e si traduce nell'essere in contatto con l'altra persona, delicatamente.
Tzuo ching, l'energia che cede, comporta il lasciare entrare l'altro nella nostra sfera, senza perdere se stessi. Cedere sotto la pressione del suo modo di essere e di agire senza modificare la propria posizione, mantenendo il contatto.
Tung chin , capire la forza è comprendere l'energia dell'avversario, fondamentale per capire il suo intento e fa ching emettere la propria energia in risposta alla sua spinta energetica.
Insomma, Tui shou ci aiuta a capire l'altro e a farci capire in uno scambio alternato di affondo e ricezione che porta ad un dinamico equilibro per entrambi.
Forse gli esperti in educazione e addestramento degli animali mi prenderanno per pazza, ma io ci sto provando con Gringo. Ovvio, trattandosi di un cane, non posso praticare con lui il tui shou classico, ma ne sfrutto i concetti e mi pare qualcosa stia già cambiando. Quantomeno le passeggiate sono meno traumatiche e chissà che tutto ciò non sortisca qualcosa di inaspettato e interessante! 

(Ringrazio il mio insegnate di taijiquan, Gianfranco, dal quale ho appreso la tecnica del tui shou,  per le preziose delucidazioni in merito).

1 commento:

  1. Mi ha fatto ridere l'immagine di te che pratichi il tui shou con il cane.

    Fai benissimo a fare così! Del resto il tai chi fa bene proprio perchè ciò che insegna in postura e movimenti (e non solo) è applicabile in ogni azione quotidiana, dal sollevare pesi, all'aprire un portone, allo stare molte ore seduti al lavoro.

    A proposito di tai chi vorrei segnalare un evento che prevederà anche la presenza della mitica grande grandissima M° Li Rong Mei:
    http://festivaldelloriente.net/

    RispondiElimina